Lenticchie, arance, broccoli, asparagi, sono solo alcuni degli alimenti che troviamo abitualmente in tavola, ma pochi sanno, che sono fonte di acido folico. I folati fanno bene a tutti, ma in particolar modo a donne in gravidanza o che tentano di esserlo: perché riducono il rischio di gravi malformazioni del feto come l'anencefalia (fino a -70%), spina bifida (-20%) ed altre gravi patologie prenatali.

L'invito, rivolto alle donne, di arricchire la dieta con queste vitamine del gruppo B, in grado di proteggere la salute delle donne e dei loro piccoli, arriva dagli esperti dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e dell'ICDB (Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects) che hanno lanciato il progetto "Pensiamoci prima", finanziato dal ministero della Salute e dedicato alle donne che vogliono un bebè o non escludono di averlo.

Le donne incinte, dovrebbero introdurre nella propria alimentazione cibi ricchi di acido folico: una buona regola che vale sempre ed almeno tre mesi prima del concepimento. Attualmente si ricorre all'integrazione di folati in special modo durante la gravidanza, invece, per la prevenzione della salute del neonato l'assunzione raccomandata per l'adulto, 200 microgrammi al giorno, nella donna fertile va raddoppiata a 400 microgrammi.

Basta arricchire quindi l'alimentazione in modo semplice, naturale e salutare, per il bene sia della mamma che del bambino. Solo quando l'alimentazione mirata non basta, per la salute futura del bebè, per tutto il primo trimestre, si deve ricorrrere all'integrazione farmacologica, che ovviamente deve essere prescritta dal medico.

Fonte: ASCA