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Cancro al seno: si guarisce ma 6 donne su 10 rischiano la depressione |
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Il cancro al seno è ancora la prima causa di morte nei paesi occidentali nelle donne fra i 35 e i 44 anni e fa ancora molta paura, ma sempre più spesso dal cancro al seno si guarisce, almeno nell'80 per cento dei casi riscontrati, ma dal punto di vista psicologico la malattia ha ancora effetti devastanti sulla donna.
Sono ormai oltre 400.000 le italiane che hanno superato il tumore del seno: si sentono bene (il 72,6% e' soddisfatto del proprio stato di salute, il 26% molto soddisfatto) e ritengono di essere state seguite in modo più che positivo (45,2%), addirittura eccellente nel 7,8% dei casi, ma e' l'aspetto psicologico a risultare indebolito, infatti oltre il 30% si sente meno femminile, circa il 20% rileva cambiamenti nella propria situazione familiare e nei rapporti sociali, sei su dieci hanno sperimentato un periodo di depressione e il 65% teme di ammalarsi di nuovo. Questo è quanto emerge da un'indagine promossa dall'Associazione Ricerca ed Educazione in Oncologia (Areo) ha preso in esame 150 pazienti a 5 e 10 anni dalla diagnosi di cancro, intervistando le donne e indagando sugli effetti psicologici della patologia e della sua cura.
L'indagine ha riguardato le pazienti di tre centri oncologici italiani, il dipartimento di oncologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia, la divisione di oncologia dell'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova e l'IRCCS (Istituto nazionale dei tumori) Regina Elena di Roma. Pierfranco Conte, direttore del dipartimento di oncologia dell'Università di Modena e Reggio Emilia e coordinatore dello studio, ha dichiarato che l'obiettivo dello studio era quello di analizzare, con criteri scientifici, l'impatto di questa malattia nel lungo periodo. I risultati in parte sorprendono perché, per fortuna, il livello di reintegrazione sociale sembra buono e non si notano discriminazioni evidenti. Colpisce invece in negativo l'assenza di supporto psicologico. La neoplasia del seno è particolarmente ricca di significati simbolici e si ripercuote con più evidenza rispetto ad altre sulla sfera sessuale. La malattia produce poi un altro effetto negativo, ovvero il ridimensionamento del naturale desiderio di diventare madre; fra le donne che hanno vinto il cancro al seno, infatti, solo il 16 per cento pensa ancora a una gravidanza, mentre come ci spiega Conte oggi non esistono controindicazioni alla maternità dopo questa malattia. Anzi, la preservazione della capacità riproduttiva rappresenta una delle nuove priorità per gli oncologi medici, sempre più preoccupati non solo di sconfiggere il tumore ma di garantire la miglior qualità di vita alle proprie pazienti. Su un ultimo aspetto, però, i ricercatori hanno voluto focalizzare l’attenzione: la prevenzione e la diagnosi precoce. Per quanto riguarda il cancro al seno, infatti, è stato calcolato che la sola obesità è responsabile di circa il 20% di tutti i casi e del 50% delle morti dovute a questa causa in post-menopausa. Fonte: ASCA
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