L’equipe del Laboratorio di Emodinamica dell’ospedale ha infatti eseguito con successo i primi tre impianti di valvola artificiale aortica grazie alla tecnica percutanea, evitando l’invasività dell’intervento chirurgico.

Si tratta del primo intervento di questo tipo realizzato in Abruzzo.

Le pazienti, tre donne anziane affette da restringimento della valvola aortica naturale, sono state operate il 26 giugno scorso e sono già state dimesse.

La tecnica, all’avanguardia in Europa, è molto simile all’angioplastica e consente di introdurre la valvola aortica mediante puntura percutanea dell’arteria.

Secondo Cosimo Napoletano, direttore del Dipartimento cuore e vasi si tratta di uno strumento di cura rivoluzionario perché consente di curare una patologia grave ed emergente che affligge la fascia più anziana della popolazione, solo in Italia stimata in oltre 3 milioni di persone ed in Abruzzo in oltre 70000 persone.

La stenosi valvolare aortica colpisce infatti il 5% della popolazione dopo i 60 anni, nella forma con un elevatissimo rischio di mortalità e come unica soluzione la sostituzione valvolare.

Il problema è che per circa un terzo dei pazienti è troppo alto il rischio di sottoporsi a un intervento chirurgico, proprio per l’età avanzata.

Questa tecnica alternativa costituisce quindi una valida risposta terapeutica e in molti casi l’ultima speranza di cura.

Fonte: AGI