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Ambliopia: per curarla si può usare anche l'agopuntura |
Bambini - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Martedì 21 Dicembre 2010 08:00 | |||
L'ambliopia conosciuta anche come sindrome dell'occhio pigro è abbastanza diffusa tra i bambini. Si tratta di una specie di difetto nel meccanismo occhi-cervello, in cui un occhio lavora più dell'altro, per colpa di una sorta di mancato coordinamento.
Solitamente, basta una benda da mettere sull'occhio che funziona bene per stimolare quello meno volenteroso riportando così la situazione alla normalità. Inoltre, l'ambliopia è curata in questo modo fino ai 6-7 anni di età. Fino ai 7 anni questo tipo di cura ha dimostrato di avere buoni risultati, ma nei bambini più grandicelli non sempre c’è una risposta positiva, senza contare che l’occhio bendato può causare un disagio psicologico col crescere dell’età. Secondo una ricerca condotta da Jianhao Zhao dell'università di Hong Kong e pubblicata su Archives of Ophthalmology, l'antica disciplina orientale, l'agopuntura, funziona quanto la classica benda per trattare l’occhio pigro. Per effettuare la ricerca è stato selezionato un gruppo misto di 88 bambini tra i 7 e i 12 anni affetti da ambliopia, dividendoli in due insiemi casuali tutti dotati di lenti correttive e trattando 43 dei piccoli pazienti con ago e i restanti 45 con cerotto. Il primo insieme è stato sottoposto a 5 sedute settimanali di agopuntura, mentre al secondo è stata praticata l’occlusione di un occhio per due ore giornaliere. Entrambi i gruppi dovevano fare un’ora di esercizi giornalieri consistenti nel leggere o scrivere da vicino. Dopo 25 settimane la terapia a base di agopuntura si è dimostrata risolutiva per 17 bambini, mentre la benda si è rivelata efficace per soli 7 bambini. In termini percentuali la diagnosi di guarigione dall’occhio pigro ha riguardato dunque il 16,7% dei bambini trattati con il cerotto e il 41,5% di quelli sottoposti a cinque sedute settimanali dell’antica cura orientale. Inoltre si è registrato un generico miglioramento dell’acuità visiva nel 70 per cento dei casi, indipendentemente dal metodo utilizzato (per miglioramento effettivo si intende l’acquisizione di almeno due linee sull’ottotipo, ovvero la tabella di misurazione della vista), con una performance leggermente migliore dell’agopuntura. Le applicazioni di ago sono state effettuate sulla testa, il viso, le mani e le gambe dei piccoli pazienti, le stesse parti stimolate nei casi di miopia e sindrome dell’occhio secco e a livello delle quali, secondo la medicina cinese, si trovano i punti sensibili, in comunicazione con gli organi del nostro corpo. Fonte: Corrieredellasera.it
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