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Aereo in gravidanza, certo che si può volare! |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Maria Rea Martedì 30 Maggio 2017 21:21 |
L'errore più comune che spesso viene commesso è quello di considerare la donna in gravidanza come un soggetto problematico e a rischio e, per questo, spesso si pensa che non possa condurre la gestazione come se fosse un periodo normalissimo. Ovviamente, in tutte le particolarità del caso; ma ciò non significa che si debba rinunciare ad alcune attività specifiche. Come, ad esempio, godersi qualche giorno di relax in una località raggiungibile in aereo.
Invece, volare in gravidanza si può. Alcuni studiosi precisano che le radiazioni ionizzanti emesse dal “body scanner” durante i controlli di sicurezza non rappresentano un rischio per mamma e bambino, perché la dose associata a due o tre scansioni risulta inferiore a quella ricevuta durante due minuti di volo. Inoltre, viene assorbita dal corpo della madre e arriva solo in dosi minime al feto. Anche le dosi di radiazioni cui il nascituro potrebbe essere esposto durante il volo non appare significativo, a meno che i viaggi siano frequenti e di lunga durata.
Alcune ricerche hanno inoltre dimostrato che durante i viaggi aerei della durata di più di 4 ore, aumenta il rischio di trombosi venosa profonda (l’occlusione, parziale o totale, di una o più vene da parte di un coagulo di sangue). Tuttavia, gli esperti ritengono che il pericolo sia piuttosto basso. Sarebbe però opportuno evitare viaggi a ridosso del parto. In particolare, gli studiosi suggeriscono di non fissare viaggi aerei a partire dalla 37° settimana di gestazione, perché in caso di parto anticipato potrebbe risultare difficile ricevere, durante il volo, la necessaria assistenza.
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