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Gravidanza, attenzione alla tiroide |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Mary Martedì 16 Dicembre 2014 08:00 |
Una donna su dieci inizia una gravidanza con problemi alla tiroide di cui non è a conoscenza. Sarebbe però opportuno che una donna che intenda programmare una gravidanza si sottoponga ancora prima del concepimento a tutti gli esami di controllo necessari per valutare lo stato di salute della sua tiroide, e che continui anche dopo, durante tutta la gestazione.
La tiroide è infatti una ghiandola endocrina importantissima, perché attraverso la produzione di due ormoni - T3 e T4 - regola diverse funzioni fisiologiche, dal battito del cuore al metabolismo basale fino all'attività ovarica, tanto per citarne qualcuna.
Uno dei disturbi più comuni che possono insorgere in gravidanza è la tiroide di Hashimoto, una infiammazione di origine autoimmune che provoca gli stessi sintomi dell'ipotiroidismo, e che e non controllata a dovere può anche trasmettersi al bambino come forma di ipotiroidismo congenito. In gravidanza, per ragioni fisiologiche, gli ormoni tiroidei aumentano un pochino, perché una parte viene "usata" dal feto per il suo sviluppo, soprattutto nella prima parte della gestazione, e questo non deve preoccupare. Dal momento che questa ghiandola, per funzionare, necessita di buone dosi di iodio, è importante che una futura mamma che si accorga di avere qualche piccola disfunzione modifichi subito la dieta e assuma cibi che contengono iodio (sale iodato e pesce, soprattutto), per garantirsi il fabbisogno quotidiano (circa 200 mcg), associando anche il selenio (presente in frutta, riso, carne, pesce e latte) un oligoelemento che ugualmente serve alla tiroide per funzionare correttamente.
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