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Acido folico in gravidanza riduce rischio di basso peso alla nascita |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 26 Novembre 2014 17:16 |
L'acido folico, assunto in gravidanza aiuta a ridurre le malformazioni congenite del feto, ma riduce anche la possibilità di partorire bimbi sottopeso. Un di ricercatori del Sandwell and West Birmingham Hospitals, ha condotto una ricerca prendendo in esame un gruppo di oltre 108 mila donne inglesi con una età materna media di 28,7 anni e corporatura normale, nel 42% primipare e nell'82% dei casi non fumatrici.
Il basso peso del bambino alla nascita è un indice di rischio associato ad un aumento della mortalità neonatale e di malattie croniche in età avanzata, come il diabete, l'ipertensione, l'obesità e problemi di salute mentale.
I risultati della ricerca mostrano che la proporzione complessiva di neonati con un peso alla nascita sotto il decimo percentile (ovvero quando il 90% dei neonati presenta un peso alla nascita superiore, mentre soltanto il 10% fa registrare valori inferiori), era del 13,8% tra le donne che avevano assunto acido folico durante la gravidanza. Tra quelle che non avevano integrato il folato nella dieta, invece, la percentuale saliva al 16,3%.
Quando l'integrazione dell'acido folico era iniziata prima del concepimento, la prevalenza di peso alla nascita inferiore al decimo percentile scendeva al 9,9%.
John Thorp, vicedirettore del International Journal of Obstetrics and Gynaecology, ha spiegato che i risultati di questo studio sono di particolare importanza visto che il peso troppo basso è noto per essere associato a conseguenze nel breve e lungo termine e al momento non ci sono opzioni di trattamento preventive.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista "An International Journa of Obstetrics and Gynaecology'(BJOg)".
L’acido folico, noto anche come folato, folacina o vitamina B9 è fondamentale per la salute: è essenziale assumerlo con la dieta perché non viene auto-prodotto dall’organismo.
Questa vitamina prende parte a una serie di reazioni indispensabili per la vita e il benessere dell’organismo, è essenziale per la sintesi del DNA, delle proteine e per il funzionamento e la formazione dell’emoglobina.
Questo elemento è conosciuto per il suo ruolo nella prevenzione delle malformazioni del tubo neurale del neonato, ma gioca un ruolo anche nell’incidenza di altre malformazioni fetali come labiopalatoschisi, il labbro leporino e alcuni difetti cardiaci congeniti.
Per una buona prevenzione serve, già nelle prime settimane di gravidanza, assicurare alla futura mamma la giusta quantità di vitamina B9 anche per evitare ritardo di crescita, parto prematuro o lesioni lesioni alla placenta.
Un adulto sano dovrebbe assumere ogni giorno circa 0,2 mg di vitamina B9. Nelle donne in età fertile che stanno pensando a una gravidanza, e durante le prime settimane di gestazione, il fabbisogno di folato raddoppia a 0,4 mg.
L’acido folico è contenuto in alimenti di origine sia vegetale che animale: fegato e frattaglie, ad esempio, ne contengono in quantità piuttosto elevata (500 microgrammi ogni 100 g di alimento), per mantenere costante l’assunzione della vitamina B9 è consigliato aumentare l’apporto di verdura fresca, frutta, legumi, cereali integrali e anche frutta secca.
Sono consigliati anche asparagi, broccoli, carciofi, cavoletti di Bruxelles, cavolfiori e cereali integrali (contengono circa 150-200 microgrammi di acido folico ogni 100 g), arance, clementine, mandarini, avocado, bieta costa, fagioli, ceci, lenticchie, piselli, kiwi, indivia belga, lattuga, noci, mandorle, nocciole, pistacchi, pane e pasta integrali, rucola e spinaci (forniscono 50-80 microgrammi di acido folico ogni 100 g di alimento).
Anche le uova sono una buona fonte di vitamina B9, ne contiene 30 microgrammi. Frutta e ortaggi andrebbero mangiati preferibilmente freschi e crudi, la cottura distrugge almeno il 50% dell’acido folico.
La luce solare e una prolungata conservazione sono altri due fattori che contribuiscono a impoverire l’alimento di folato.
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