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Aborti in calo, ma uno su due viene effettuato in condizioni mediche pericolose |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Giovedì 10 Luglio 2014 15:31 |
Il numero di donne che abortiscono nel mondo è in calo, ma purtroppo, gli aborti avvengono in condizioni di scarsa sicurezza: una interruzione di gravidanza su due è praticata da persone non qualificate o in un contesto non conforme a norme mediche minimali, a dare la notizia è stata l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'aborto non sicuro è praticato nell'illegalità, come spiega Clémentine Rossier, dell'Institut national d'étude démographiques (INED), autore di uno studio sull'aborto nel mondo.
Solo una piccola minoranza di aborti è classificata come non sicura nei Paesi sviluppati, il 6% nel 2008, mentre la percentuale arriva al 56% nei Paesi in via di sviluppo. I dati del WHO utilizzati dall'INED indicano un calo del ricorso agli aborti nel mondo nel corso degli anni 90, che sono passati da 35 ogni 1.000 donne (tra 15 e 44 anni) del 1995, a 29 su 1.000 nel 2003.
Nel periodo successivo c'è stata una stabilizzazione, dovuta all'aumento della diffusione della contraccezione durante gli anni 2000.
La mortalità legata all'aborto è calata in modo continuo durante questi due decenni, passando da 60 decessi di partorienti ogni 10.000 nascite (1990) a 40 decessi del 2008.
Rossier spiega che ha rilevato alcuni cambiamenti importanti rispetto alle pratiche, la classificazione su due grandi categorie, aborto legale (sicuro) e aborto illegale (non sicuro), non funziona più.
Il WHO sta per rivedere i propri criteri in materia di aborto non sicuro e anche nei Paesi in cui gli aborti sono illegali, gli stessi si posso praticare con una certa sicurezza grazie alla crescita degli aborti farmacologici, che sono meno pericolosi, anche in questi Paesi.
La novità è il ricorso all'aborto farmacologico praticato in modo clandestino: questa tecnica richiede due prodotti, il mifepristone, che resta ancora oggi costoso e la cui vendita è autorizzata solo in un ristretto numero di Paesi, e il misoprostol, poco costoso e facile da reperire, e autorizzato in numerosi Paesi dell'America Latina e non solo.
Il secondo farmaco è utilizzato per curare l'ulcera e proprio questo cambia la situazione perchè da solo può provocare una interruzione di gravidanza a condizione che siano rispettate le posologie.
Nei Paesi in cui l'aborto non è legale, non è più sistematicamente considerato come un metodo sicuro, gli aborti praticati in ambito legale ma fatti col raschiamento, che oggi non è più consigliato, sono classificati con un livello medio di sicurezza.
Rimane comunque complicato capire quale sia il numero di aborti nel mondo, soprattutto nei Paesi in cui la pratica è illegale.
In Burkina Faso dove l'aborto è vietato, la ricerca è stata fatta intervistando un campione di donne sul ricorso all'aborto nell'ambito delle loro più strette relazioni sociali.
Ad ogni donna sono state chieste informazioni non sugli aborti praticati da loro stesse, ma su quelli di cui loro erano a conoscenza presso amiche o donne del proprio gruppo. Un metodo di raccolta di informazioni che all'INED chiamano “metodo dei confidenti”.
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