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Assumere lo iodio in gravidanza rendi i bambini più intelligenti |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Mercoledì 18 Giugno 2014 14:04 |
Lo iodio, se assunto in gravidanza, permette ai bambini di essere più intelligenti, questo elemento è essenziale per lo sviluppo del cervello nel feto e anche deficit lievi possono determinare effetti avversi nello sviluppo cognitivo e psicomotorio nei bambini.
La ricerca che lo ha rivelato è stata portata avanti dall’Università del Surrey e pubblicata dalla rivista "Lancet", i ricercatori hanno appurato la concordanza tra lo scarso risultato di alcuni test a cui sono stati sottoposti i bambini ed il poco iodio ingerito dalla mamma in gravidanza.
I ricercatori hanno misurato la concentrazione urinaria di iodio in 1.040 donne gravide durante il primo trimestre di gestazione e valutato alcuni parametri intellettivi dei figli a 8 anni. Ne è risultato che i figli di quelle che, in occasione del controllo avevano dimostrato una carenza iodica lieve o moderata nel primo trimestre di gestazione avrebbero poi dimostrato all’età di 8 anni un rischio aumentato di punteggio basso nel QI per quanto riguarda le performance relative al linguaggio, alla lettura e alla comprensione dei testi, rispetto ai coetanei di madri con livelli di iodio normali in gravidanza.
Questi risultati sono stati confermati da numerose altre ricerche che hanno indagato sugli effetti di questa carenza iodica in gravidanza.
Secondo un'indagine dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) del 2012, i medici di famiglia non sono preparati sulla problematica della carenza di iodio nell'alimentazione.
Un apporto insufficiente o scarso di iodio in gestazione determina uno sviluppo insufficiente della tiroide, la ghiandola che produce tiroxina e triiodotironina.
Questi ormoni sono essenziali per la maturazione delle cellule che costituiscono il sistema nervoso centrale, che si avvia e completa proprio dal concepimento fin verso i tre anni di vita.
La carenza di ormone tiroideo nel feto e nel neonato può dare effetti divers: lieve ritardo mentale a forme serie di disturbi mentali e cognitivi.
Gli esseri umani non producono iodio, deve quindi essere procurato attraverso il cibo o attraverso l’acqua.
Il fabbisogno ottimale è di circa 150 microgrammi, ma non è semplicissimo raggiungere la quantità sufficiente: lo iodio si trova nelle verdure, nella carne, nei vegetali, ma più di tutto è presente nei pesci e negli altri organismi in cui habitat sia l’acqua di mare, alghe comprese.
Quantità di iodio si trovano nelle acque potabili, la forma di prevenzione più semplice consiste nell’utilizzo del sale iodato, cioè di sale fortificato con una congrua quantità di iodio.
Mezzo cucchiaino di cloruro di sodio al giorno, la dose che ciascuno assume come condimento ai cibi e per la cottura di pasta, riso e altri cereali, contiene infatti almeno 150 microgrammi di iodio.
Aumentando di poco la dose si raggiungono i 175 microgrammi circa consigliati per gestanti e bambini: è una dose moderata di sale, non causa ritenzione idrica, non aumenta la pressione sanguigna e non provoca problemi alla gestazione.
Lo iodio è fondamentale per il giusto funzionamento della tiroide materna e per il corretto sviluppo della tiroide fetale.
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