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L'emotività di una donna in dolce attesa |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Maria Rea Lunedì 28 Aprile 2014 09:30 |
Nei nove mesi di gravidanza la donna subisce dei cambiamenti notevoli, sia a livello fisico, che a livello mentale, sociale ed affettivo. In linea di massima si può dire che l'emotività in gravidanza attraversa tre diverse fasi, che coincidono con il primo, il secondo e il terzo trimestre. Il primo e l'ultimo periodo sono caratterizzati da una maggiore conflittualità, mentre il secondo è più tranquillo e sereno.
Come gestire queste sensazioni e questo periodo tanto complicato? Come vivere con serenità la gravidanza e gestire le emozioni? Vediamo quali sono i cambiamenti a seconda del trimestre.
Il primo trimestre si caratterizza per una certa ambivalenza tra la gioia dell'arrivo del bambino e la paura del cambiamento che questo porterà nella propria vita. Anche le emozioni, quindi, sono altalenanti in questo senso. Pure il cambiamento del proprio aspetto fisico rappresenta un fattore importante e alcune donne potrebbero perdere fiducia in se stesse. E’ questo il periodo dell'adattamento alla una nuova situazione, caratterizzato appunto dalla conflittualità donna-madre; per cui, più è strutturato l’io della donna e più questa segue modelli di vita maschili, più sarà difficile per lei accettare la maternità. Può darsi, però, che la gravidanza venga accettata con più positività in quelle donne che vivono con più attesa il momento della maternità e anzi la considerano una tappa fondamentale della propria esistenza. In questi casi, quindi, la fase di rifiuto - adattamento alla gravidanza è più tenue. La psicologia della donna cambia nel secondo trimestre. In questo periodo la conflittualità con la gravidanza e il bambino è scomparsa e le donne percepiscono una maggiore sensazione di tranquillità e benessere. La donna diventa molto più morbida e sensibile nei confronti del piccolo, cala le sue difese e colloquia con lui attraverso il suo corpo, con i suoi pensieri e con le sue energie. In questo periodo, quindi, la donna sente crescere la sua emotività, ma si sente anche più completa ed arricchita. Si innesca, cioè, una maggiore fase di simbiosi col piccolo.
Il terzo trimestre di gravidanza è quello conclusivo ed in questo periodo la donna avverte una crisi di passaggio e si prepara alla nascita del piccolo. E’ probabile, quindi, che appaia esternamente più attiva, proprio a questo scopo. Si parla anche, in questi casi, di “istinto di nidificazione”. La futura mamma, cioè, predispone tutto il necessario per il bebè. Anche in questo stadio, come nel primo trimestre, però, si possono avere pensieri negativi legati alla paura di concepire un figlio non sano, alla paura del parto, alla paura del dolore e alla paura di organizzare la propria vita con il bambino. Insomma, anche questo periodo e i suoi stati d'animo, devono essere gestiti con cautela da chi circonda la donna, in primis dal partner. Lo stress, poi, può avere anche conseguenze sul feto. Dopo il parto, invece, non è esclusa la cosiddetta depressione post partum, che pure non deve essere sottovalutata, ma gestita correttamente.
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