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La rinite gravidica colpisce il 60% delle donne in gravidanza |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 19 Febbraio 2014 10:42 |
In gravidanza potrebbero presenarsi i sintomi tipici del raffreddore, ma non è detto che si tratti proprio di raffreddore, potrebbe essere un caso di rinite gravidica: i sintomi sono naso chiuso, muco abbondante, voce nasale, starnuti e prurito al naso.
La rinite gravidica è una patologia che colpisce quasi il 60% delle gestanti e la soluzione al problema la si può trovare con il sodio ialuronato, Elena Cantone, specialista in Otorinolaringoiatra presso l'Università Federico II di Napoli, spiega che la rinite in gravidanza è causata dagli ormoni, gli estrogeni e il progesterone, che causano la fastidiosa congestione al naso.
Un team di ricercatori, coordinato dal Prof. Maurizio Iengo, ha dimostrato che c'è una differente concentrazione di ormoni sessuali e dei loro recettori sulla mucosa nasale nelle varie fasi ormonali della donna ed in particolare nel periodo della gravidanza. Naturalmente, in gravidanza non si possono assumere alcuni farmaci quali cortisonici e vasocostrittori, utili per contrastare la rinite e spesso questo peggiora il malessere generale della gestante.
Per curare la rinite gravidica è stato individuato un trattamento privo di controindicazioni utile per migliorare notevolmente il problema: lavaggi nasali a base di acido ialuronico.
Questo trattamento è utile non solo per migliorare la sintomatologia specifica ma efficace anche per idratare la mucosa nasale fluidificando le secrezioni.
Se quindi siete in gravidanza e avete i sintomi tipici del raffreddore ma non sono presenti altri elementi di infezione delle vie respiratorie, sia di tipo virale che di tipo batterico, e non sono presenti cause di origine allergica, potreste avere una rinite gravidica.
La rinopatia gravidica ed i sintomi correlati dipendono sia da un effetto diretto degli ormoni sessuali sulla mucosa nasale, sia da uno indiretto, che determinerebbero una variazione di concentrazione locale dei recettori per gli ormoni e di alcuni neurotrasmettitori.
L’effetto finale è un aumento della vascolarizzazione e delle secrezioni ghiandolari, che determina uno stimolo continuo sulla mucosa nasale causa di gonfiore e congestione.
Purtroppo la scarsa conoscenza del fenomeno e la facilità con cui può essere confuso con un raffreddore porta a una sua sottostima.
Il trattamento dovrebbe essere il più possibile precoce ed adeguato perchè la respirazione nasale insufficiente può ridurre la qualità di vita della mamma e ripercuotersi sul feto.
Studi scientifici hanno dimostrato l’esistenza di un aumento del rischio di ipertensione gestazionale, ritardo di crescita intrauterina e minor benessere neonatale alla nascita.
L’inizio di una terapia medica in gravidanza deve sempre prendere in considerazione il rapporto tra rischio e beneficio: la possibilità di ricorrere a presidi come l’acido ialuronico rappresenta indubbiamente un’opzione di prima scelta.
L’efficacia di questa molecola, una sostanza del tutto naturale presente anche nella placenta, è stata dimostrata in uno studio pubblicato nel 2013 sull’International Journal of Immunopathology and Pharmacology da Alberto Macchi, esperto della Clinica di Otorinolaringoiatria, Università dell’Insubria di Varese.
Gli effetti da attendersi sono l’idratazione delle mucose, il sollievo da bruciore e prurito e il miglioramento del battito ciliare che consente l’eliminazione del muco.
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