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Gravidanza: mangiare pesce combatte l'ansia |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 17 Luglio 2013 11:32 |
Le donne che non consumano pesce durante la gravidanza hanno il 53% di probabilità in più di avere livelli elevati di ansia all'ottavo mese di attesa, rispetto a chi invece lo mangia regolarmente. Anche chi è vegetariana è stressata fino al 25 % in più durante l'attesa, se non assume integratori a base di acidi grassi omega 3 contenuti nel pesce.
I nutrizionisti hanno classificato il tipo di alimentazione seguita durante l'attesa comparandola con i livelli di vari stress, includendo altri fattori come fumo, consumo di alcolici e difficoltà familiari.
Chi mangia in modo tradizionale ha un rischio inferiore del 23 % di essere tesa e lo dimostra una indagine longitudinale condotta su 9.500 donne incinta dai ricercatori della università di Bristol con quelli dell'università di Rio de Janeiro. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull'ultimo numero di "PLoS ONE". I risultati dello studio dimostrano che esiste una correlazione fra tipo di nutrizione e ansia delle future mamme: il pesce contribuisce a ridurre i livelli di ansia e fa bene anche al bambino.
Lo stress materno può facilitare nascite premature o bimbi nati sotto peso, con problemi alla vista o allo sviluppo del cervello, come sottolineano gli autori.
In gravidanza non servono diete speciali, ma una alimentazione sana che includa cereali integrali, verdure, frutta, insalate, latticini, carne, pollo e pesce, inclusi quelli grassi come salmone, sardine e tonno ricchi di acidi grassi omega 3.
I vegetariani che non vogliono mangiare pesce possono assumere altre fonti contenute negli oli di lino, mandorle, noci e alghe, in vendita ci sono anche integratori e latti arricchiti.
Due porzioni di pesce di cui una con pesci grassi ogni settimana soddisfano il fabbisogno materno e del feto, come ricordano i ricercatori.
Alle future mamme viene raccomandato di mangiare pesce 2 volte alla settimana, ma, secondo un comunicato dell'Afssa (Agenzia francese di sicurezza sanitaria degli alimenti) pubblicato nel 2002, le donne incinte devono diversificarne il consumo per proteggere il bambino da un'esposizione al mercurio.
L'orata, il pesce spada, il marlin, lo squalo e il tonno figurano fra le specie con elevati livelli di mercurio. Per questa ragione, l'Afssa raccomanda alle donne incinte, a titolo precauzionale, di evitare di mangiarne troppo regolarmente e di diversificare al massimo le varietà di pesce consumate.
I pesci di allevamento, come il salmone, sono protetti da questa esposizione per due motivi: la loro vita è relativamente breve e le acque in cui crescono vengono controllate con regolarità.
La gravidanza non è proprio il momento ideale per ospitare un parassita, per scongiurare ogni rischiobisogna evitare sushi, sashimi, tartara e altri ceviche (pesci crudi marinati).
I pesci crudi, soprattutto se eviscerati in maniera tardiva, possono ospitare il parassita alimentare anisakis, responsabile dell'anisakidosi, la malattia del verme dell'aringa.
Il pesce è una fonte privilegiata di proteine e acidi grassi essenziali particolarmente adatti alla gravidanza. I pesci sono ricchissimi di iodio, i prodotti del mare sono gli alleati di un'alimentazione sana.
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