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Il basso peso alla nascita si combatte con l'assunzione di ferro |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Tatta Bis Lunedì 24 Giugno 2013 13:46 |
Assumere giornalmente il ferro durante la gravidanza è associato ad un significativo aumento di peso alla nascita, con una conseguente riduzione del rischio di basso peso neonatale.
La carenza di ferro è un problema diffuso: si stima che tra le varie carenze nutrizionali questa sia la più frequente. Non assumere questo prezioso elemento è causa di malattie, per prima l'anemia che, nel caso della gravidanza, è tra le più comuni.
Nel 2011 ne sono state colpite circa 32 milioni di donne incinte. A queste, l’OMS raccomanda l’assunzione di almeno 60 mg di ferro al giorno. Assumere ferro in quantità adeguate è utile non solo per prevenire l’anemia, ma anche per evitare un basso peso alla nascita, promuovendone un aumento. L'anemia durante la gravidanza è stata, in passato, collegata a un aumentato rischio di parto prematuro e basso peso alla nascita. Un team di ricercatori britannici e statunitensi del Departments of Epidemiology and Nutrition – Harvard School of Public Health, hanno indagato sugli effetti di una carenza o di un adeguato apporto di ferro durante la gestazione.
Lo studio, e i suoi risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal (BMJ) e ha preso in esame oltre 90 studi, di cui alcuni randomizzati e alcuni di coorte, che coinvolgevano quasi 2 milioni di donne.
L'analisi dei dati relativi agli studi clinici randomizzati ha permesso ai ricercatori di stabilire che se da una parte l’assunzione di ferro aumenta i livelli medi di emoglobina nelle donne incinte, riducendo significativamente il rischio di anemia, rispetto ai gruppi controllo, dall’altra non vi erano evidenze circa una riduzione del rischio di nascita prematura.
L'analisi degli studi di coorte ha invece mostrato che vi era un rischio significativamente più elevato di basso peso alla nascita e parto pretermine nelle donne con anemia nel primo o secondo trimestre di gravidanza.
Una ulteriore analisi dei dati ha poi messo in evidenza che per ogni aumento di 10 mg della dose di ferro assunto al giorno (fino a 66 mg al giorno), vi era un rischio di anemia materna era inferiore al 12%. Inoltre il peso alla nascita è aumentato di 15 g e il rischio di basso peso alla nascita è diminuito del 3%.
Gli autori dello studio scrivono che i risultati suggeriscono che l’uso del ferro nelle donne durante la gravidanza può essere utilizzato come strategia preventiva per migliorare lo stato ematologico materno e il peso alla nascita.
I ricercatori chiedono che vi possa essere una rigorosa valutazione dell’efficacia dei programmi di assistenza prenatale esistenti nei Paesi a elevato rischio per individuare le lacune in politica e attuazione dei programmi.
Sarebbe utile anche valutare l’efficacia di altre strategie, come il rafforzamento e la diversificazione alimentare.
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