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I bimbi imparano a fare le smorfie già nel pancione
Gravidanza - Articoli
Scritto da Letizia Perugia     Venerdì 07 Giugno 2013 12:46    PDF Stampa E-mail
bimboprenatale logoAncor prima di nascere i bambini si esercitano, nel grembo materno, a sorridere, arricciare il naso o a piangere. Lo ha scoperto uno studio condotto da Nadja Reissland della Durham University. I ricercatori ancora non sanno ancora se i feti riescano ad avvertire il dolore, né se le espressioni facciali si riferiscano alle loro sensazioni.
 
I neonati si allenano a fare le smorfie quando si trovano ancora nel pancione, un modo per farsi capire dai genitori quando verranno al mondo. I bambini si specializzano in espressioni facciali, imparando a sorridere, piangere, muovere le sopracciglia a comando. 
 
Feto

La Reissland ha esaminato 15 feti (7 maschi e 8 femmine), e ha constatato che tutti riuscivano a fare le tipiche faccine. Per farlo si è servita di immagini prodotte da ecografie 4D.

L'esperta ha analizzato i movimenti del volto durante le fasi di sviluppo del bambino. Non si sa se queste espressioni del feto possano essere la reazione a reali sensazioni di dolore o se siano solo delle prove.
 
L'obiettivo dell'indagine, come ha spiegato la dottoressa Nadja Reissland, è capire quali espressioni possano essere collegate allo sviluppo normale, in modo da riuscire ad identificare sin dal grembo materno eventuali patologie e problemi del nascituro. 
 
L'ipotesi più verosimile è che il bebè si alleni a piangere per avere l'attenzione dei genitori appena nascerà. L'esercitazione potrebbe essere dettata dal fatto che è di vitale importanza per i bambini essere in grado di mostrare la propria sofferenza appena nati per comunicare qualsiasi disagio o disturbo.
 
Il maggiore o minore grado di complessità delle espressioni facciali, è da mettere in relazione con la crescita cerebrale del futuro bebè. I bambini nel grembo materno sviluppano una gamma di movimenti tali da poter identificare le relative espressioni facciali, come riso e pianto. 
 
Per la prima volta, nel 2011, un gruppo di ricercatori, con a capo Brian Francis del Dipartimento di Matematica e Statistica presso l’Università di Lancaster, ha dimostrato che si possono riconoscere le espressioni facciali di un bambino ancor prima che venga al mondo.
 
Avevano scoperto inoltre che col progredire della gravidanza verso le 24-36 settimane di gestazione, i movimenti facciali fetali diventano sempre più più complessi.
 
 

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