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Le mamme italiane sono le più vecchie dell'Europa |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 29 Maggio 2013 09:57 |
Sembra che in Italia i figli si facciano in età sempre più avanzata: oltre una neo-mamma su tre ha più di 35 anni. Questo dato colloca il nostro Paese al primo posto in Europa nella classifica delle mamme più attempate.
In Italia si registra infatti il più alto tasso di maternità tardiva d'Europa, a pari merito con Spagna, Irlanda e Svizzera: nei quattro Paesi una donna partorisce il primo figlio a 31 anni, in Germania poco sopra i 30, mentre le più precoci sono romene, bulgare ed ucraine con circa 27 anni.
I dati emergono dal secondo Rapporto sulla Salute Perinatale in Europa che riporta l'analisi comparativa, per 29 Paesi europei, di trenta indicatori chiave. In Italia, Euro-Peristat è stato coordinato dall'U.O. di Epidemiologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, in collaborazione con il Ministero della Salute e l'Istat. Le nascite da madri di età oltre i 35 anni variano dal 10.9% in Romania a 34.7% in Italia. Quelle prima dei 20 anni sono in generale inferiori al 2% (1.4% in Italia), ci sono Paesi dove superano il 5% (Regno Unito, Malta, Slovacchia e Romania).
Per la mortalità fetale e natimortalità, i tassi vanno da meno di 2 per 1000 nella Repubblica Ceca e Islanda a 4.0 o più per 1000 in Francia, Lettonia, regione di Bruxelles in Belgio, e Romania (2.4 per 1000 in Italia).
La mortalità infantile varia da 2.3 per 1000 in Islanda e Finlandia a 5.5 per 1000 a Malta, 5.7 in Lettonia, e 9.8 per 1000 in Romania (3.4 per 1000 in Italia). Il tasso di gravidanze plurime (gemellari o più) va da 9-13 gravidanze plurime per 1000 donne in Romania, Lettonia, Lituania e Polonia a oltre 20 per 1000 nella Repubblica Ceca, Danimarca, Cipro, Spagna e Malta (Italia 15.7 per 1000).
Fattori come età materna avanzata e e il ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita possono spiegare, almeno in parte, questa variabilità. Ci sono anche degli alti i tassi di parto cesareo: la frequenza varia da meno del 20% di tutti i parti in Olanda, Slovenia, Finlandia Svezia, Islanda e Norvegia, a 36.3% in Portogallo, 36.9% in Romania, 38.0% in Italia e 52.2% a Cipro.
La procreazione medicalmente assistita (PMA):in alcuni Paesi, fino al 5-6% delle nascite si verificano dopo applicazione di qualche forma di PMA (1.9% in Italia). Esiste la possibilità che i dati siano sottostimati, in quanto l'uso delle tecniche meno invasive (trattamento farmacologico per induzione dell'ovulazione) può sfuggire alla registrazione.
L'Italia occupa una posizione buona e in linea con quelle degli altri Paesi dell'Europa occidentale per la maggior parte degli indicatori di salute analizzati. Rispetto al 2004, ci sono stati miglioramenti per la natimortalità e mortalità neonatale e infantile (rispettivamente 2.8 e 4 per 1000 nati vivi nel 2004).
Si conferma il dato già noto di una elevata frequenza di parto cesareo che a differenza di quanto accaduto negli altri Paesi, sembra essersi stabilizzato. La cosa preoccupante è l'aumento dell'età materna al parto, che ha portato la percentuale di gravidanze superiori 35 anni ad essere la più elevata d'Europa.
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