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I due diritti opposti: aborto e obiezione di coscienza |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Mercoledì 23 Maggio 2012 10:20 |
L'associazione Luca Coscioni, insieme all'Aied (Associazione Italiana per l'educazione demografica) organizza oggi un convegno per fare il punto sul tema dell'obiezione di coscienza in Italia in relazione alla legge 194. Perché il problema esiste ed è grave: se tutti i medici possono praticare l'obiezione di coscienza rispetto all'aborto, ma le donne hanno diritto ad abortire, il conflitto c'è.
Oggi in Italia il numero degli obiettori cresce sempre di più perchè, come fa notare la scrittrice Chiara Lalli, "la media nazionale dei ginecologi obiettori è di circa il 70%, con punte del 90% in alcune regioni, è facile quindi intuire che un servizio che grava sul restante personale è un rischio. L'effettiva garanzia dipende poi da altre variabili: se a Milano ci sono 10 ospedali, a Sondrio o Como ce n'è uno solo. Rispettivamente, 16 ginecologi su 19 sono obiettori. Ma non sempre è facile spostarsi". La contraddizione che crea sofferenza alle donne, come ad alcuni medici, nasce dalla legge. L'autrice di "C'è chi dice no", spiega che la 194 afferma che il servizio deve essere garantito. Le case di cura, cioè, sono tenute ad effettuare le interruzioni e la regione dovrebbe controllare l'attuazione. Gli obiettori sono esonerati dall'interruzione vera e propria, non dall'assistenza prima e dopo. Il problema, però, è che la legge non fissa un tetto massimo di obiettori, "per cui la domanda rimane in piedi: come faremmo se i medici fossero obiettori?". In seguito a una raccomandazione del Consiglio d'Europa, Udc, Idv e Pd hanno presentato tre diverse mozioni, per le quali e' iniziata oggi la discussione generale mentre il voto e' previsto in settimana. Ma Chiara Lalli spiega anche qual è il senso della battaglia legislativa sull'obiezione: "attaccare direttamente la 194 è impopolare, così la si prende alla larga con marce, documenti e aggressioni meno visibili. Ad esempio, rafforzare l'obiezione di coscienza è un modo per svuotare la legge nella sostanza, ma non esiste alcuna alternativa che non sia ripugnante alla garanzia di un aborto legale, sicuro". E, aggiungiamo, soprattutto rapido. Chi ha preso la difficile decisione di abortire non può aspettare settimane mente l'embrione cresce. Con tutta l'ansia e il dolore che ne consegue. |
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