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Maggiori rischi genetici con la fecondazione assistita |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Angela Messina Lunedì 07 Maggio 2012 14:12 |
La fecondazione assistita negli ultimi hanno è richiesta da sempre più coppie che per vari motivi non possono procreare naturalmente, ma quali sono i rischi associati alle varie tecniche utilizzate e ai trattamento per la fertilità? Uno studio dell'University of Adelaide in Australia ha messo a confronto le probabilità di difetti di nascita per i trattamenti più comuni come fecondazione in vitro, iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo e induzione dell'ovulazione.
Come afferma il professor Michael Davies, coordinatore del progetto di ricerca, le tecniche di fecondazione assistita aumentano il rischio della comparsa di difetti nelle nascite in generale, ma attraverso lo studio sono state scoperte significative differenze tra un trattamento e l'altro. Si tratta del più completo studio nel suo genere al mondo, che i ricercatori hanno realizzato confrontando un censimento australiano di oltre 6.100 nascite assistite al registro generale, composto da 300 mila nascite delle quali 18.000 mila condizionate da difetti congeniti. Le gravidanze da fecondazione assistita procura un rischio di difetti congenito nell'8,3% dei casi, mentre in quelle naturali nel 5,8%. Per la fecondazione in vitro il rischio è risultato del 7,2% (165 difetti), per l'ICSI superiore al 9,9% (139 difetti). Lo studio ha inoltre rilevato che l'utilizzo di embrioni sottoposti a crioconservazione ha comportato un minor rischio di sviluppare difetti congeniti (in particolare per l'ICSI), mentre l'abuso di clomifene citrato, che molte donne utilizzano per stimolare l'ovulazione, al di fuori di un contesto clinico e strettamente controllato, addirittura lo ha triplicato. Lo studioso è particolarmente preoccupato per l'utilizzo sconsiderato del clomifene citrato, poichè essendo ampiamente disponibile e a basso costo, ma spesso non accompagnato da istruzioni dettagliate, viene usato in modo non corretto e in gravidanza può comportare malformazioni fetali. Davies sottolinea che lo studio deve essere ampliato per includere anche i trattamenti in fasce temporali più recenti, dato che le tecniche prese in esame sono sottoposte a continua evoluzione e ciò ne influenza i vari fattori di rischio. Questa tipologia di ricerca scientifica è fondamentale, considerando che nel mondo, ogni anno, nascono quasi 4 milioni di bambini grazie alla fecondazione assistita. |
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