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Guasto al centro procreazione di Roma: persi 94 embrioni |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Carmela Pelaia Martedì 03 Aprile 2012 10:15 |
Al centro per la procreazione assistita dell'ospedale San Filippo Neri di Roma, il 27 marzo scorso si è verificato un incidente all'impianto di azoto liquido che alimenta il servizio di criobiologia per la crioconservazione di materiale biologico. Si è verificato un aumento della temperatura da - 196°C a + 20°C con azzeramento del livello di azoto, svuotamento del serbatoio e perdita di 94 embrioni, 130 ovociti e 5 campioni di liquido seminale.
Ora la Magistratura, la Procura e una Commissione Interna dell'Ospedale stanno indagando per stabilire con certezza responsabilità e ruoli, anche se non daranno serenità alle 40 coppie che in quegli embrioni avevano riposto l'ultima speranza di avere un figlio. Il Ministro della Salute Renato Balduzzi riferisce in una nota che è stato immediatamente informato dell'incidente e che ha richiesto un dettagliato rapporto al Dipartimento della Sanità Pubblica e dell'Innovazione; ha poi incontrato il Governatore del Lazio Renata Polverini e assicura che sono state "applicate tutte le norme in vigore nel caso di evento avverso grave, secondo le direttive dei Decreti legislativi n.191/2007 e n.16/2010 e dell'Accordo della Conferenza Stato Regioni del 15 marzo 2012". Il Presidente della Commissione d'Inchiesta, Ignazio Marino, ha chiesto ai carabinieri del Nas di acquisire tutti i documenti necessari per verifiche capillari e precise, e ha espresso il proprio appoggio morale alle donne che si sono sottoposte a stress e terapie lunghissime per tentare di coronare il sogno di una maternità. A costituirsi parte civile, oltre l'ospedale, anche Cittadinanzattiva-Tribunale dei diritti del malato, il cui Presidente Giuseppe Scaramuzza ha dichiarato che è stato apprezzato sia stato l'ospedale stesso a denunciare il fatto e che si chiedano i danni alla ditta resposabile. Il Codacons, vista la gravità dell'incidente, ha offerto assistenza legale gratuita a tutte le coppie coinvolte, che ora dovranno riprendersi dallo shock e decidere se continuare il loro sogno di maternità, nonostante molte donne siano ormai in età limite. La procura di Roma dovrà intanto accertare se e per quale reato procedere: trattandosi di un incidente e non di un fatto doloso, potrebbe essere configurato un reato di natura colposa per negligenza. |
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