Tisane, infusi e integratori alimentari sono prodotti che vanno tanto di moda negli ultimi tempi ai quali molto spesso si attribuiscono qualità benefiche per la salute. Ma ora il Ministero della Salute mette in allerta: non curano assolutamente nulla, anzi possono creare complicazioni nelle categorie più a rischio, a cominciare dai bambini, le donne incinte e in allattamento.

Quindi le tisane non guariscono alcuna patologia riconosciuta e certificata da un medico, così come la camomilla non curerà il problema dell'insonnia. Oltretutto se nel frattempo si assumono dei farmaci, c'è il rischio di reazioni e interazioni metaboliche passibili di sfociare in effetti inattesi e indesiderati.

A detta del Ministero della salute, che ha trascritto la relazione su documento ufficiale, "i prodotti presentati come naturali soprattutto di origine vegetale, stanno riscuotendo un crescente successo presso il pubblico, con un consumo che coinvolge in modo significativo anche bambini nella prima infanzia e donne in gravidanza o durante l'allattamento. Bene precisare che i prodotti in questione, riconducibili ad alimenti a base vegetale come tisane o integratori, non hanno e non possono avere alcuna finalità di cura. Il loro ruolo può essere quello di favorire fisiologicamente le funzioni dell'organismo nell'intento di ottimizzarne il normale svolgimento."

In pratica, se la notte risulta particolarmente difficile prendere sonno e si è molto agitati, è di norma che si ricorra all'ormai amata camomilla: questa però non curerà il problema dell'insonnia, ma nel momento in cui si beve, si fa propria la convinzione che presto si tornerà a dormire serenamente; è quindi una specie di "rimedio della nonna" che non sortirà effetti terapeutici o medicinali come prescrizioni mediche. Le tisane, che vantano anche  radici profonde e secolari, non guariscono alcun tipo di malattia riconosciuta, siano esse di tipo drenante anticellulite o stimolante per le funzioni dello stomaco e dell'intestino. Il Ministero della Salute continua precisando che " funzioni alterate in senso patologico richiedono sempre il controllo e l'intervento del medico, con la prescrizione all'occorrenza dei presidi terapeutici più indicati nel caso specifico al recupero delle condizioni di normalità."