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70 giorni a testa in giù per portare a termine la gravidanza |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Angela Messina Giovedì 22 Dicembre 2011 10:08 |
Donna Kelly è una donna inglese, che in seguito alla prima gravidanza, andata a buon fine, ha subito un indebolimento della cervice, motivo per cui le successive gravidanze finivano con un aborto. Alla sua terza gravidanza, seguita dai medici dell'ospedale, ha adottato una curiosa soluzione.
Arrivata al quinto mese di gravidanza, per evitare che perdesse anche questo figlio i medici le hanno consigliato, visti i problemi al collo dell'utero, di trascorrere il resto del tempo su un letto inclinato di 45°, in modo da salvaguardare la vita del bambino. Così la donna ha passato dieci settimane, 24 ore al giorno, inclinata a testa in giù con i piedi rivolti verso l'alto. Così, sempre sotto la supervisione di un medico specialista ha mangiato, letto, scritto e dormito letteralmente a testa in giù, per far sì che ci fosse meno pressione sul collo dell’utero. Si alzava dal letto solo per andare in bagno e, seguendo questa particolare procedura è riuscita a far nascere Amelia, una piccola nata prematura che è sopravvissuta dopo essere stata in incubatrice. La giovane che è un’infermiera ginecologica racconta: "Quando mi hanno proposto questa soluzione ero sorpresa, ma ero comunque pronta a tutto. A volte mi annoiavo ma non sarebbe certo stato più doloroso che perdere il mio bambino; dopo il primo aborto puoi pensare che sia stata sfortuna, dopo il secondo inizi a capire che qualcosa non va". Lo specialista che l’ha seguita dice che al condizione di Donna è molto rara e che gli aborti nel secondo trimestre di gravidanza si verificano solo nello 0,5% dei casi e che, sebbene il trattamento può sembrare un po’ strano è molto efficace. Ora la famiglia si prepara al primo Natale insieme. |
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