L'allarme è stato lanciato dal Movimento 5 Stelle, quello che fa capo a Beppe Grillo: il latte materno, nel ravennate, contiene livelli tanto alti di diossina che, se fosse un normale latte animale, verrebbe ritirato dal commercio.

La responsabilità andrebbe attribuita alla presenza dell'inceneritore di Hera, che riverserebbe un alto quantitativo di diossina nelle zone limitrofe a Ravenna, nello specifico a Savarna e Porto Corsini, luoghi di provenienza dei campioni di latte materno fatti analizzare dal consorzio Inca di Marghera.

Le due donne alle quali sono stati prelevati i campioni di latte materno sono non fumatrici e residenti a Savarna e Porto Corsini, da più di 5 anni. I dati non hanno valore statistico in quanto di numero estremamente esiguo, ma destano comunque grandi preoccupazioni.

La donna di Savarna ha fatto registrare un valore di 23,435 picogrammi di diossina per ogni grammo di massa grassa, mentre l'altro "solo" di 15,704 picogrammi. Questi valori, a prima vista insignificanti, sono 4 volte superiori a quelli consentiti dalla legge per il latte di mucca.

La questione, ha spiegato Pietro Vandini, capograuppo del Movimento in consiglio comunale, è stata sollevata perchè, benchè i valori delle emissioni dell'inceneritore siano entro i termini di legge, le ripercussioni sono comunque a tutti visibili. Questo dovrebbe portare all'introduzione di un monitoraggio della diossina nelle matrici biologiche, cosa non introdotta nel (già costoso, ma secondo Vandini incompleto) progetto Moniter della Regione.