Alcol e fumo sono le prime cose da bandire nella vita di una donna in dolce attesa. Non tutte le donne, però, riescono davvero a non lasciarsi tentare, scegliendo di rischiare per se stesse e per la salute dei loro figli.

Ora, anche in Italia, è possibile effettiare un test, che esaminando il meconio, il contenuto dell'intestino del feto, permette di capire se la donna in questione ha assunto alcol durante il secondo o il terzo trimestre di gravidanza. 

In Italia, inoltre, viene analizzato anche l'Ethylglucuronide (ETG), un marcatore in grado di fornire un quadro più meticoloso della situazione. Questo marcatore, insieme al FAEE, che si forma nel momento in cui l'alcol raggiunge il feto, viene accumulato dal feto principalmente nel meconio e nel tratto intestinale, ma anche in altre parti del piccolo organismo.

Il meconio può essere analizzato subito dopo il parto, perchè espulso tra le 24 e le 48 ore successive alla nascita del bambino. Da questo esame è dunque possibile misurare il livello di tossine accumulate, compresi gli xenobiotici. 

Un problema, spiegano dall'Istituto Superiore di Sanità, decisamente sottovalutato in Italia, dove una ricerca specifica sull'argomento ha lanciato l'allarme sulla scarsa conoscenza del problema. Va ricordato, infatti, che l'assunzione di alcol durante la gravidanza può creare seri problemi al bambino, andando ad influire persino sulla fertilità dei figli.