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Le italiane diventano mamme a 32 anni, (quasi) tutti i papà assistono al parto |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Martina Paolucci Lunedì 13 Giugno 2011 09:37 |
In Italia l'età media in cui una donna partorisce il suo primo figlio è di 32 anni, contro i 28,9 delle donne straniere che risiedono nello stivale. I dati sono stati raccolti nel 2008 e sono stati presentati nel VII Rapporto dell'Evento Nascita in Italia, pubblicato dal Ministero della Salute. I dati provengono dai Centri di Assitenza al Parto, presenti 551 volte sul territorio italiano.
Le donne, però, non sono sole: è lo stesso rapporto a raccontarci che 8 padri su 10 assistono al parto, quindi solo l'8% dei papà non vede partorire lapropria compagna e dare alla luce il prorpio figlio. Escludendo per i parti cesarei, si può constatare che la percentuale di uomini che decide di partecipare a questo momento fondamentale quanto unico è salita, negli ultimi 5 anni, dal 60 al 90%. I dati raccolti sono stati accuratamente rielaborati, e da essi emergono altre notizie indicative dello stile di vita e delle scelte delle mamme e dei papà italiani, anche futuri. Innanzitutto, parlando di istruzione, il 58% delle donne che ha a che fare con la prima gravidanza lavora, e può vantare un livello di istruzione medio-alto nel 45,3% dei casi. I parti cesarei si fermano ad un 37,8% dei casi, numero di parecchio superiore rispetto alla media europea. Nel 88,4% dei casi, i parti cesarei avvengono in strutture pubbliche. Un dato alto che potrebbe essere spiegato con un altro rilevamento: il primo parto avviene in media all'età di quasi 32 anni, per cui si sceglie il cesareo per evitare rischi al bambino. Ancora, i parti di donne straniere rappresentano un 16,9% del totale, con cifre molto più alte in alcune regioni, come ad esempio l'Emilia Romangna dove un neonato su quattro ha mamma straniera. Il tasso di natalità, intanto, negli ultimi anni è lievemente aumentato, ma il ringraziamento, probabilmente, va proprio alle mamme straniere che ripopolano il nostro territorio. I problemi sono probabilmente legati a fattori socioculturali e all'organizzazione statale in merito di previdenza e sostegno alle neomamme e ai neopapà, che non assicurano sufficientemente nè l'una nè l'altra categoria, rendendo difficile la programmazione di una gravidanza e la formazione di una famiglia. |
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