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Se la mamma mangia male in gravidanza i bambini sono a rischio obesità infantile |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Angela Messina Mercoledì 20 Aprile 2011 14:10 |
La dieta in gravidanza è piuttosto importante, perché ciò che mangia la madre, ha effetti sul nascituro e sulla sua salute. Come in ogni patologia, purtroppo, i rischi collegati ai chili di troppo sono parecchi e la loro gravità aumenta se a soffrirne sono i più piccoli. Quello dell’obesità infantile è un fenomeno cresciuto velocemente negli ultimi decenni e non è limitato solo al nostro paese; anche in altre zone d’Europa e in America le statistiche mostrano un aumento del numero di bambini con problemi di peso. La percentuale italiana di piccoli in sovrappeso si aggira attorno al 20% e quella per l’obesità è del 4% circa.
Un’indagine condotta dal Ministero della Salute ha rilevato che nelle famiglie in cui almeno uno dei genitori è soprappeso oppure obeso, ci sono maggiori probabilità che anche i più piccoli abbiano qualche problema. Tra le principali cause dell’obesità infantile, infatti, ci sono alcune cattive abitudini che inevitabilmente vengono trasmesse proprio dalle famiglie. Vita sedentaria ed alimentazione non regolare sono tra i principali fattori di rischio. Gli esperti dell’università inglese di Southampton sostengono che la dieta seguita dalle mamme nel periodo di gestazione ha la capacità di modificare il DNA del nascituro. Le variazioni di peso del bambino, che si verificheranno all’incirca dai sei ai nove anni, sono quindi riconducibili ai tipi di alimenti scelti dalla madre e non dalla sua eventuale tendenza al soprappeso. Meglio, quindi, che le future mamme facciano attenzione ai cibi che scelgono, visto che potranno avere ripercussioni significative nella vita dei loro bambini. Tuttavia, comunque, seguire una dieta consigliata da uno specialista durante la gravidanza non basta per garantire la salute del piccolo; un’alimentazione bilanciata dovrebbe accompagnare i nostri figli durante l’intero percorso della crescita. Quello dell’obesità infantile è un problema da non sottovalutare perché ha come possibili conseguenze l’insorgere di patologie come forme di diabete o malattie cardiovascolari e può anche avere uno spiacevole risvolto psicologico. La fase della crescita è spesso un momento molto delicato e per i più piccoli avere sulle spalle il fardello dei chili di troppo non è semplice. Un bambino obeso o in sovrappeso, con piccole difficoltà a livello motorio, potrebbe non essere agile come tutti i suoi compagni e questo rappresenterebbe per lui un imbarazzante limite. Non riuscire a stare al passo con gli altri, evitare il confronto nelle competizioni sportive o, peggio ancora, temere di essere deriso dai propri amici, rischia di danneggiare irrimediabilmente l’autostima del bambino ed avere ripercussioni anche serie sul suo percorso di adolescente e nella vita da adulto. Proprio per questo, è importante educare i più piccoli, spiegando loro le regole di base da seguire a tavola, per scegliere i cibi più sani senza che farli sentire vittime di inutili privazioni. Altra regola importante da seguire è dedicare del tempo all’attività fisica. La chiave per risolvere il problema dell’obesità infantile è di sicuro nelle famiglie che, contando anche sul supporto delle scuole, hanno il compito di guidare i bambini, cercando di farne degli adulti sereni e consapevoli delle proprie scelte. Fonte: IAMM |
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