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Il congedo per maternità è fonte di stress non solo per la futura mamma ma anche per i colleghi |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo
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![]() Si chiama sindrome da "stress lavoro-correlato" e colpisce un lavoratore su quattro, soprattutto le donne in maternità: i problemi che la scatenano sono tanti, ma soprattutto c'è la preoccupazione della ricollocazione dopo il parto e le possibili tensioni legate all'aggravio di lavoro. ![]() A mettere in evidenza il fenomeno, sono le rilevazioni del Laboratorio Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie ed ospedaliere) sul "Benessere organizzativo", nato con il contributo della Boeringher Ingelheim: nella maggior parte della aziende Asl il 60% delle donne che vanno in maternità non vengono sostituite a causa delle politiche di bilancio imposte dai tagli alla sanità pubblica regionale. Questa situazione crea non solo moltissimi mal contenti, ma soprattutto una mole di lavoro e quindi di stress che potrebbe portare gli operatori a fare degli errori clinici, ma non solo! Il Rapporto Asfor (l'Associazione Italiana per la Formazione manageriale) evidenzia che dove migliora il "clima interno" la produttività cresce di oltre il 27% e la customer satisfaction, ossia l'indice di gradimento dei clienti, sale di ben 47 punti percentuali: questo ci fa pensare che forse la sostituzione per maternità conviene sia alla futura mamma che sarebbe sicura di riavere il proprio ruolo, ai colleghi che non dovrebbero farsi carico del doppio del lavoro, ma anche alle aziende che vedrebbero la loro produttività crescere e non regredire. |
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