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Ginecologi: 5 proposte per sale parto più sicure ed efficienti 24 ore su 24 |
Gravidanza - Articoli |
Scritto da Eva Forte Mercoledì 13 Ottobre 2010 10:30 |
Dopo tutti gli ultimi casi di malasanità che hanno fatto puntare i riflettori sulle sale parto, i ginecologi italiani si sono fatti avanti, richiedendo nuove risorse e proponendo migliorie in campo ostetrico ginecologico. Servono più risorse sia finanziarie che umane così da andare a fortificare i centri di secondo e terzo livello e a rifornirli delle giuste attrezzature per rispondere prontamente a emergenze e complicazioni di vario genere.
Proprio a seguito dei fatti tragici avvenuti negli ultimi mesi e che hannoa vuto come protagonisti donne incinte e neonati, SIGO e AOGOI, due tra le più grandi Società scientifiche della ginecologia italiana, insieme al sindacato di categoria FESMED, richiedono a gran voce una riforma del sistema. La proposta non prevede tagli nel personale, ma una nuova mappatura delle sale parto italiane, con meno strutture ma più attrezzate attraverso cinque punti fondamentali per assicurare alle future mamme una sicurezza sempre e comunque. Necessaria la presenza 24 ore su 24 di un ostetrico, un neonatologo e un anestesista per offrire la possibilità sempre di fare l'epidurale. Inoltre, richiedono una diagnostica per immagini, un laboratorio per le emergenze sempre attivo e la possibilità di trasportare le future mamme e i neonati nelle strutture di livello superiore, qualora ci fosse la necessità. Il parto spesso viene sottovalutato, senza considerare che si tratta comunque di un atto medico vero e prioprio e come tale comporta dei rischi, anche nelle donne che non hanno particolari problemi pregressi. Il tutto per andare ad incrementare un sistema, quello italiano, che vanta il minor numero di mortalità infantile che raggiunge solo il 3,3 per mille, neonatale con il 2,35 per mille. anche se ne abbiamo sentito parlare tanto, va ricordato che la mortalità materna durante il parto ha avuto 20 casi sui 2.800.000 parti. Nonostante questi dati rassicuranti non va però negato che ci siano punti deboli anche nella sanità italiana all'interno delle sale di ostetricia: con una media del 38% di parti cesarei siamo al primo posto in tutta Europa per questo tipo di intervento. Fonte: ASCA |
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