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PNI 2010: vince Amolab, progetto per il parto sicuro |
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Scritto da Eva Forte Lunedì 06 Dicembre 2010 12:01 | |||
Il Premio Nazionale Innovazione 2010 è stato vinto dal progetto Amolab, ideato a Lecce per il parto sicuro, dai ricercatori dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche Sergio Casciaro, Francesco Conversano ed Ernesto Casciaro, in collaborazione con gli imprenditori Matteo e Stefano Pernisa.
A contendersi il premio più importante in ambito nazionale per i progetti d'impresa ad alto contenuto innovativo, sono arrivati ben 60 idee vincitrici delle maggiori Start Cup e Business Plan Competition bandite nelle diverse regioni italiane e negli atenei. Amolab era già stato selezionato a inizio novembre al Festival della Scienza di Genova dalla giuria della Start Cup Cnr-Il Sole 24 Ore. Questo progetto riguarda il settore ostetricia-ginecologia e si concentra in particolare sul monitoraggio dell'andamento del parto. Troviamo che l'idea sia veramente indispensabile ai giorni nostri, visti i tanti casi di mal gestione in sala parto, dovuta proprio al fatto che le nostre strutture sono carenti di apparecchi sicuri che possano tenere sotto controllo i vari parametri principali, che concorrono alla buona riuscita del parto stesso, attraverso un monitoraggio non invasivo su mamme e nascituro. Amolab è infatti un dispositivo biomedicale innovativo a ultrasuoni che permette un monitoraggio in tempo reale di tutti gli indicatori sul progredire del parto. Con questo strumento si tende quindi a ridurre i rischi dati da scelte inadeguate date dal personale medico, così come anche a ridurre il numero di interventi chirurgici non indispensabili, cosa che spesso avviene in Italia. Un progetto che ha come obiettivo principale la salute della gestante e del nascituro. La scelta di indirizzare la realizzazione di questo strumento diagnostico è stata fatta proprio a fronte dei dati statistici che riguardano le sale parto: si stima, infatti che per quanto riguarda i casi di parto chirurgico, ben il 40% di questi viene svolto per colpa di diagnosi errate. I cesarei hanno aumentato la frequenza negli ultimi anni, arrivando a una media di 38% dei parti, con picchi altissimi in alcune nazioni che vedno il 60% dei parti svolti per via chirurgica. Percentuali altissime, se si pensa che la World Health Organization ha stimato un tesso massimo del 15% sui cesarei. Ad Amolab, quindi, va un premio di 50 mila euro offerti da Intesa San Paolo, finalizzato ad avviare l'idea di business. Questo strumento biomedicale è già in fase avanzata di sviluppo con due brevetti internazionali già acquisiti e con la parte tecnologica pronta con un prototipo. Fonte: AGI
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