Uno studio internazionale, ultradecennale, appena pubblicato sul "British Medical Journal Open", rivela che lo stress logora maggiormente le donne di mezz'età. Il pericolo di sviluppare in seguito il morbo di Alzheimer cresce del 21% se, tra i 40 e i 50 anni, le preoccupazioni hanno assunto rilievo patologico sotto forma di disturbi del sonno, ansia o irritabilità.

 

Questo è il più grande studio prospettico condotto in Svezia e intitolato e iniziato nel 1968 coinvolgendo 800 donne che allora avevano in media 40-50 anni. 

 

La Campagna Nastro Rosa, in Italia, è da 20 anni il frutto di un'importante collaborazione tra Estée Lauder Companies e la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, da quasi 90 anni impegnata nella promozione della salute e nella diffusione di una corretta cultura della prevenzione oncologica. 

 

Le recenti statistiche parlano di più di 40 mila ammalate di cancro al seno, in Italia ogni anno, in crescita del 30% nelle donne sotto i 50 anni.  La lotta contro il cancro al seno è una battaglia che dura da più di 20 anni, conta sulla ricerca per migliorare le prospettive di vita e il numero delle guarigioni. 

 

La Johns Hopkins University di Baltimore (Maryland) ci mette in guardia sull'esistenza di un legame tra obesità e fertilità: secondo un loro studio, pubblicato sulla rivista "Cell Metabolism", le donne patologicamente in sovrappeso e soggette quindi ad obesità, registrano una sovrapproduzione dell'ormone insulina che stimola, con livelli eccessivamente elevati, i recettori dell'ipofisi, una ghiandola situata alla base del cervello.

 

Dall'ipofisi dipende la produzione di particolari ormoni che regolano il ciclo ovarico: le gonadotropine. Se i livelli di insulina sono eccessivi, si innescano alterazioni a livello ormonale che disturbano la funzionalità ovarica, inducendo infertilità. 

 

Federica Cardia non ce l'ha fatta, dopo due anni di incessante lotta contro un tumore al colon, la blogger di origine sarda, che ha emozionato l'Italia con i suoi racconti sul suo blog, si è spenta giovedì 5 settembre a soli 31 anni.

 

Federica aveva iniziato a raccontare le sue vicende sul web diversi mesi fa, quando il male che la affliggeva si era fatto più invasivo: nell'aprile 2011 le era stato diagnosticato un tumore al colon al quarto stadio e da allora la sua vita è cambiata per sempre, questo scriveva Federica. 

 

Tra i tanti benefici dati dell'allattamento, sia per la madre che per il bambino, si è scoperto anche che può ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer. 

 

Un nuovo studio suggerisce che le madri che allattano corrono un rischio minore di sviluppare il morbo, a lunghi periodi di allattamento al seno corrispondono riduzioni ulteriori del rischio. La ricerca è stata da poco pubblicata sul "Journal of Alzheimer", l'associazione che viene fuori da questo studio, potrebbe avere a che fare con alcuni effetti biologici dell'allattamento al seno, come il ripristino della tolleranza all'insulina notevolmente ridotta durante la gravidanza. 

 

Il rischio di cancro è più elevato per le donne alte: a rivelarlo è uno studio della Yeshiva University di New York, pubblicato sulla rivista americana "Cancer Epidemiology". La ricerca è stata condotta su 20.928 donne in menopausa e ha mostrato che le donne alte sono più esposte al rischio di contrarre un tumore.

 

I dati mostrano che ogni 10 centimetri di altezza la possibilità di sviluppare il cancro aumenta del 13%. I tumori che sono maggiormnete associati all'altezza sono quelli al rene, al retto, alla tiroide e al sangue.

 

Dormire poco fa invecchiare la pelle e i segni del tempo appaiono prima del previsto, lo dimostra uno studio del University Hospitals (UH) Case Medical Center di Cleveland (Usa). 

Un gruppo di studiosi dell'Università Cattolica Agostino Gemelli di Roma, con l’aiuto di alcuni loro colleghi della Harvard University di Boston, hanno scoperto che le donne che soffrono (o hanno sofferto) di calcoli renali vedono aumentare del 30% il rischio di soffrire di malattie cardiache.

 

In molte persone questo porta ad attacchi di cuore o alla necessità di subire interventi alle coronarie. Questa ricerca ha studiato le condizioni delle pazienti in un arco di tempo di 24 anni e ha coinvolto oltre 240 mila persone. 

 

Prevenire l'insorgenza del tumore al seno: le donne di tutto il mondo potranno usare una pillola, creata di recente nel Regno Unito, senza dover ricorrere ad un intervento chirurgico invasivo come la mastectomia.

 

Questa grave patologia colpisce milioni di donne portatrici dei geni BRCA1 e BRCA2, responsabili del cancro alle mammelle. La pillola prevede l’uso combinato di due sostanze: il tamoxifene, utilizzato per prevenire una nuova insorgenza del tumore nelle donne che si sono già ammalate in precedenza, e il raloxifene, che viene somministrato alle donne che si trovano in post-menopausa con osteoporosi.