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Anche il "colesterolo buono" può diventare pericoloso per il cuore |
Benessere - Articoli | |||
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 29 Gennaio 2014 13:47 | |||
Uno studio, che ha esaminato 627 soggetti, durato cinque anni ed effettuato da un team di ricercatori della Cleveland Clinic, ha individuato il meccanismo che rende il colesterolo buono (HDL) cattivo (colesterolo LDL).
Durante la ricerca, i ricercatori hanno visto che le lipoproteine ad alta densità, le HDL, mentre sono sulle pareti delle arterie possono subire delle mutazioni perdendo le caratteristiche che le fanno essere cardioprotettive e causando infiammazioni, aterosclerosi, indurimento delle arterie e coaguli.
La ricerca, pubblicata su "Nature medicine", ipotizza che la presenza di un alto numero di questo HDL anomalo potrebbe essere usato come indicatore del rischio cardiaco. Esiste un colesterolo buono, questo protegge il cuore spazzando via il colesterolo in eccesso e portandolo al fegato dove verrà distrutto, ed uno cattivo che si accumula e provoca danni alle arterie.
Alcuni studi precedenti avevano dimostrato come il colesterolo “buono” ha in realtà un comportamento più complesso del previsto.
I ricercatori di Cleveland, insieme ad un gruppo di colleghi di Zurigo, hanno scoperto che l’apolipoproteina A1, che consente al colesterolo HDL di essere cardio protettiva, può in alcuni casi subire in un suo tratto chiamato oxTrp72-apoA1, un processo di ossidazione e non riesce più a svolgere il suo compito di “spazzina”.
Negli studi fatti in precedenza si era visto che, nei pazienti che avevano avuto infarti o ictus (un danno alle arterie) i livelli elevati di HDL comportavano un comportamento strano: la prognosi non solo non migliorava, ma in alcuni casi peggiorava.
Identificare la struttura disfunzionale di apoA1 e il processo attraverso il quale arriva a promuovere la malattia invece di prevenirla, è il primo passo nella creazione di nuovi test e trattamenti per le malattie cardiovascolari, come ha spiegato il dott. Hazen.
Ora gli scienziati stanno cercando di sviluppare un test clinico per misurare i livelli nel sangue di colesterolo cattivo e sarà uno strumento utile sia per valutare il rischio di malattie cardiovascolari nei pazienti che per guidare lo sviluppo di terapie HDL mirate al fine di prevenire le malatti.
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