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Svezia: spopola l'asilo senza distinzione di sesso
Bambini - Articoli
Scritto da Angela Messina     Venerdì 01 Luglio 2011 09:45    Stampa E-mail
asilo nidoNon è il classico asilo che noi conosciamo, Egalia è un asilo molto particolare. Innazitutto Egalia si trova a Stoccolma, in Svezia e a differenza dei classici asili ai bambini piccoli non viene inculcata la distinzione di sesso, ma tutti sono uguali, crescono tutti nello stesso modo e senza disciminazione di genere. In questa struttura ci sono solo 33 posti e c’è una lunghissima lista d’attesa per essere ammessi.

Ha solo un anno di vita, ma l’idea ai genitori svedesi è piaciuta molto. Egalia lotta contro la discriminazione sessuale. I bimbi, tutti da 1 a 6 anni, non vengono chiamati a seconda del loro sesso ma sono appellati indistintamente con il nome «friend», oppure con il pronome neutro «hen». Due bambole senza sesso, una con un’espressione triste, l’altra felice. Si chiamano “emotion dolls” e fanno parte dei giochi utilizzati nel loro percorso pedagogico. Biancaneve e Cenerentola hanno lasciato spazio alla storia di due giraffe, maschi, che vogliono un figlio e finiscono per adottare un uovo di coccodrillo: l’obiettivo è che i bambini seguano spontaneamente le loro inclinazioni, senza cadere nello stereotipo che vorrebbe i maschietti rincorrersi con in mano pistole giocattolo e le bambine fare le treccine alle bambole.

Egalia è un asilo dove i bambini crescono senza distinzione sessuale
In nome della parità dei sessi, i mattoncini del Lego si trovano a fianco dei pentolini di plastica per giocare a cucinare, mentre il rosa e l’azzurro sono vietati. L’obiettivo è quello del continuo scambio di ruoli. La scuola ha aperto lo scorso anno ed è sommersa di richieste. La missione è quella di sradicare ogni fonte di discriminazione sociale, ma l’eccessiva rigidità ha suscitato in Svezia non poche polemiche.

Anche perché le discriminazioni non si abbattono appiattendo le differenze, ma valorizzandole. La storia ricorda la coppia di Toronto che ha deciso di non comunicare a loro figlio il suo sesso per non condizionarlo, come omaggio alla libertà di scelta contro ogni limitazione. I due canadesi sono stati soprannominati dal Times “la coppia più politicamente corretta del mondo”.

Ma non tutti apprezzano il progetto pedagogico, e molti si chiedono se davvero tali accorgimenti servano a sradicare le credenze sessiste nei più piccoli, o se non finiscano semmai per confondere ulteriormente la socialità dei bimbi tutta in divenire. La lotta alla discriminazione e alla parità tra i sessi, cavallo di battaglia della Svezia, ha portato a un'esagerazione e a una sorta di follia di genere, sostengono alcuni opinionisti. Mentre altri mettono in guardia: impedire ai maschi di trasformare un bastoncino in una spada e di urlare facendo la lotta potrebbe sortire l'effetto contrario.
 

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