Alla manifestazione in piazza Montecitorio, in concomitanza con l'avvio, da parte della Camera, dell'esame del provvedimento, oltre a striscioni e bandiere, si protestava anche con le vuvuzelas.

Hanno aderito allo sciopero anche i veterinari e gli amministrativi del sistema sanitario nazionale, oltre a medici e dirigenti.

Le emergenze e i presidi nei vari pronto soccorso naturalmente sono state assicurate, ma comunque lo sciopero ha lasciato il segno.

Sono stati cancellati circa 40mila interventi chirurgici oltre a centinaia di migliaia tra visite diagnostiche e specialistiche.

I veterinari hanno poi mancato tutte le prestazioni di controllo degli alimenti.

Abbastanza anche coloro i quali invece hanno voluto evitare di creare disagio ai cittadini e si sono comunque recati a lavoro pur senza timbrare il cartellino, fanno sapere i sindacati, partecipando simbolicamente alla manifestazione.


E proprio i sindacati (Anaao Assomed, Cimo-Asmd, Aaroi-Emac, Fp Cgil medici, Fvm, Fassid, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Sds Snabi, Aupi, Sinafo, Fedir sanità, Sidirss) lanciano un avvertimento: c'è il forte rischio che nei prossimi quattro anni il servizio sanitario nazionale perda ben 30mila impiegati.

Fonte: APCom