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Tre casi di tubercolosi a Napoli: non si trova il farmaco per curarla perchè fuori produzione! |
Benessere - Articoli | |||
Scritto da Angela Messina Martedì 06 Luglio 2010 13:02 | |||
La tubercolosi è ricomparsa già da un po' di anni in Europa e in Italia; a Napoli sono presenti tre casi di TBC infantile, una rom di nove anni, una italiana di sedici mesi e un bambino di due anni che è ricoverato all'ospedale Cotugno di Napoli.
La TBC, che colpisce di solito i polmoni, è una malattia infettiva causata da micobatteri, in particolare dal Bacillo di Koch, che ha avuto il suo picco negli anni ’90. La TBC è una malattia contagiosa e si trasmette per via aerea mediante un batterio, il Mycobacterium tuberculosis.
Affinché si produca il contagio sono sufficienti pochissimi bacilli, anche se non necessariamente tutte le persone contagiate dai batteri della Tubercolosi si ammalano subito. I sintomi della malattia sono tosse, perdita di peso, dolore toracico, febbre e sudorazioni. Col passare del tempo la tosse può dar luogo all’espettorazione di sangue. Questa malattia è strettamente correlata alle condizioni in cui vivono le persone: l’abbassamento delle difese immunitarie, infatti, può dipendere dal fatto di vivere in condizioni igieniche molto scarse e di soffrire di uno stato di malnutrizione e cattive condizioni generali di salute. Purtroppo la tubercolosi è considerata una malattia quasi definitivamente debellata (ma purtroppo non è così) pertanto alle case farmaceutiche non conviene più produrre un medicinale che poi, è raramente utilizzato e quindi poco venduto. La Streptomicina solfato è un medicinale indispensabile per curare la tubercolosi. Ieri mattina all’ospedale Santobono è stata interrotta la somministrazione di questo farmaco a due piccoli pazienti, appunto per mancanza di scorte. Un episodio che fa tornare alla ribalta il discorso delle grandi contraddizioni che sta vivendo - in Italia e in Campania - il sistema sanitario: il guaio adesso è che si taglia anche un farmaco economico importantissimo e indispensabile. Il suo impiego, incluso nel protocollo della terapia della meningite tubercolare, oggi non è più possibile. Fonte: Il Mattino.it
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