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Fecondazione eterologa: arrivano le regole per i futuri genitori |
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Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 04 Giugno 2014 13:45 | |||
Da metà giugno per le coppie italiane sarà possibile accedere alla fecondazione eterologa anche nei centri di fecondazione assistita italiani, sia pubblici che privati. Questo grazie alla sentenza della Corte Costituzionale che il 9 aprile scorso ha cancellato divieto di impianto di ovociti e spermatozoi esterni alla coppia.
Il convegno della Camera, che ha riunito alcuni tra i maggiori civilisti italiani, ha fatto emergere convinzione che dopo l’abolizione del divieto di fecondazione eterologa sancita dalla Corte costituzionale la legge 40 dovrà essere modificata. Ci potrebbero essere dei nuovi principi, riguardo la legge e avrà un certo rilievo anche il convegno che si terrà domani a Roma, nella Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio, organizzato dalle associazioni Hera Onlus di Catania e Sos Infertilità Onlus di Milano. Il titolo del convegno sarà “La tutela della salute per le coppie infertili e sterili dopo le sentenze della Corte Costituzionale”.
Secondo le indicazioni delle due associazioni sono sette i punti fermi dell’eterologa, che sono applicati con efficacia nelle legislazioni di altri Paesi.
Il primo punto sancisce che i pazienti che ricorrono alla donazione dei gameti non possono scegliere in alcun modo il donatore.
Il secondo è tenere conto solo delle caratteristiche di etnia dei pazienti.
Il terzo è che i pazienti che ricevono la donazione dei gameti verranno indicati da una condizione di mancanza di gameti propri o da condizioni genetiche dei propri gameti che mettono a rischio la salute del nascituro.
Il quarto prevede che siano compresi fra i riceventi la donazione dei gameti tutti i pazienti oncologici che sottoponendosi a terapie antitumorali hanno perso la capacità riproduttiva, se non hanno preventivamente crioconservato i propri gameti.
Ricorrere alla donazione dei gameti in questi casi è l'unica possibilità per avere un figlio.
Nel quinto spiega che sono candidate a ricevere la donazione tutte le coppie in cui le donne presentano una condizione di menopausa precoce.
Sono candidate a ricevere la donazione di gameti tutte le coppie che, per motivi genetici o malattie di altra origine, non riescono a produrre embrioni sani, oppure presentano patologie che causano una riduzione nel numero e nella qualità dei gameti (endometriosi), esponendosi ad uno stato di infertilità con aborti ripetuti o alla sterilità assoluta.
Il settimo e ultimo punto: la donna ricevente non deve avere superato la soglia di 50 anni, che segna mediamente l'ingresso in menopausa.
Questo è coerente con l'art. 5 della legge 40/2004, nel quale si stabilisce che possono accedere alla procreazione medicalmente assistita coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile.
Rossella Bartolucci, presidente di "Sos Infertilità" spiega che l'applicazione di tali criteri consentirà anche in Italia di procedere alla fecondazione eterologa con sicurezza e con garanzia di tutela, superando le obiezioni di carattere giudirico-bioetico e rendendo pienamente effettivo il diritto alla genitorialità.
Con la sentenza della Corte sulla fecondazione eterologa si è aperto un vuoto normativo, anche a livello tecnico, che porterà la questione in Parlamento, qualunque siano le motivazioni della sentenza.
Eugenia Roccella, deputato del Nuovo Centrodestra e Vicepresidente della commissione Affari sociali, ha spiegato che è necessario che in Parlamento si apra un dibattito sereno, entrando nel merito della questione, e ritengo che siano possibili delle convergenze trasversali, come per esempio sulla gratuità della donazione dei gameti, condizione che è già propria della tradizione solidaristica del nostro Paese.
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