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Dopo il verdetto della Cassazione, boom di richieste per la fecondazione eterologa |
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Scritto da Letizia Perugia Venerdì 02 Maggio 2014 15:07 | |||
Dal giorno successivo della sentenza della Corte Costituzionale, che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa, previsto dalla legge 40 del 2004, e in attesa delle motivazioni della Corte, è boom di richieste di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo nei centri Cecos Italia.
A riferirlo è la stessa associazione, che raggruppa centri di fecondazione in cui si effettuano circa 10 mila cicli l'anno, dopo avere condotto un'indagine da cui è emerso un costante e continuo incremento della domanda di fecondazione eterologa da parte delle coppie.
Elisabetta Coccia, presidente Cecos Italia (Centri studio e conservazione ovociti e sperma umani) ha dichiarato che le richieste sono mediamente 150 al giorno, circa 3.300-3.400 in poco più di 20 giorni. Dalla ricerca emerge che nei 20 centri che fanno capo al Cecos, sono arrivate dalle 3 alle 15 telefonate al giorno per avere informazioni sull'eterologa, per una media di 150, le richieste superano le 3.000.
Cecos Italia spiega però che, a causa della mancanza di linee guida, non si può dare a questi aspiranti genitori risposte certe.
Le coppie pongono tutte la stessa domanda: qual è l'iter da seguire per la fecondazione eterologa?, chiedono se ci sono liste di attesa, i costi, le procedure tecniche, le garanzie del centro.
Queste sono coppie consapevoli che vogliono risposte certe e rimangono sorprese del fatto che a oggi non sono state emanate linee guida dal ministero della Salute.
Le coppie vogliono ricorrere all'eterologa soprattutto per problemi di infertilità femminile: l'80% delle richieste riguarda l'ovodonazione, sono donne che hanno avuto problemi di salute, sono state operate anche per tumori e hanno perso la loro fertilità.
Il restante 20% riguarda donazione di sperma e le richieste sono distribuite omogenee in tutta Italia, ma soprattutto al Nord-est, al centro (Emilia-Romagna e Toscana in particolare).
Ce ne sono di meno al Sud, anche se in Sicilia la richiesta è altrettanto alta. I centri non possono essere operativi finché non ci saranno indicazioni da parte del Ministero della Salute, come ricorda la presidente Cecos.
Sono inoltre in attesa delle motivazioni della sentenza della Corte costituzionale e ci vorrebbero delle linee guida operative per i centri, il cui lavoro non va a influire su altri aspetti come l'anonimato o altro.
La Toscana ha attivato un tavolo di confronto e la Conferenza Stato-Regioni ha contattato la Società italiana di ginecologia per avviare chiarimenti. Ma esiste la mancanza di un quadro di riferimento nazionale e per questo motivo i centri sono praticamente bloccati.
La Spagna è la meta preferita per le coppie infertili italiane, questo secondo un'indagine condotta dall'Osservatorio, nel 2011 sono stati circa 950 i pazienti italiani che si sono rivolti a 8 centri spagnoli che hanno risposto ad un questionario dell'associazione.
Questo accade perchè ha una legge che consente la fecondazione assistita per le donne single, l'ovodonazione, l'embrio-donazione, nonché l'anonimato dei donatori.
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