La maternità per le donne italiane arriva sempre più tardi: la priorità al lavoro, allo studio e al creare la famiglia giusta che accoglierà i piccoli eredi. 

Ma a quanto pare aspettare troppo diventa rischioso. Secondo uno studio scientifico della St.Andrews University, che per la prima volta ha monitorato la produzione di ovuli nelle donne fino alla menopausa, la donna dopo i trent'anni ha un crollo della propria fertilità, arrivando solo al 12% degli ovuli presenti alla nascita che sono oltre due milioni.

Lo studio pubblicato sulla rivista PlosOne, conferma quindi che dopo i trent'anni, le donne hanno perso l'88% di ovuli e con loro gran parte delle possibilità riproduttive. Allo scoccare dei 40, la situazione precipita ulteriormente, con solo il 3% di ovuli rimasti e il rischio conseguente di infertilità.

Sui venti milioni disponibili alla nascita, sono solo circa 450 quelli che riescono a raggiungere la piena maturazione e quindi vedendo la percentuale a disposizione nell'età in cui le donne cercano di avere figli, arrivare alla conclusione è facile.

Un vero e proprio monito per le donne, che spesso perdono di vista l'obiettivo maternità spostandolo troppo in avanti senza sapere i rischi che corrono.

Le donne sottoposte a monitoraggio sono state 325 di varie età. L'analisi condotta attraverso sistemi informatici di calcolo, ha anche dimostrato come lo stile di vita condotto fino ai 25 anni anche in presenza di fumatrici, non ha particolare effetto sulla fertilità femminile. Al contrario influisce negli anni a venire, dove la cura per il proprio corpo e la salute sono essenziali per migliorare la fertilità!

Fonte: sito web AGI Salute