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Presto si potrà dire addio all'infertilità maschile: creato sperma in vitro |
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Scritto da Angela Messina Martedì 03 Gennaio 2012 10:20 | |||
Presto l'infertilità maschile potrebbe essere solo un ricordo, poichè grazie all'utilizzo delle cellule germinali, cioè le staminali che danno luogo ai gameti maschili e femminili, ovuli e spermatozoi, alcuni ricercatori sono riusciti a creare, in vitro, lo sperma.
La ricerca al momento è stata sperimentata sui topi, ma se la tecnica fosse applicabile anche all'uomo permetterebbe di ricavare dello sperma anche da persone non fertili, eliminando quindi la necessità di un donatore. La ricerca, pubblicata su Nature, è frutto del lavoro dell'equipe diretta da Stefan Schlatt della Muenster University e in Israle da Mahmoud Huleihei dell'università Ben Gurion di Beersheeba. Quel che è stato scoperto, dunque, è come creare una sorta di testicolo artificiale che, a partire dalle cellule estratte, riproduce materiale seminale vivente e pienamente operativo. La sperimentazione di questo avvenieristico team di ricerca per ora si ferma alle cavie. “Lavoreremo più velocemente possibile per riprodurre questo successo per aiutare gli uomini infertili. Abbiamo già applicato gli stessi test fatti sui topi in laboratorio usando cellule umane, ma ad oggi non c’è stato successo. Siamo fiduciosi”, continua il professor Huleihel, “che se tutto ciò può avvenire in un mammifero come il topo, può avvenire anche sugli esseri umani”. Il tono è della speranza che diventa sicurezza: “Stiamo sperimentando in più modi per assicurarci che questa rivoluzione possa avvenire. Speriamo che succeda presto, e probabilmente accadrà”. Anche perché la ricerca sulle cavie ha dato risultati sorprendenti : “Siamo stati in grado di produrre sperma vivo che poteva essere usato per creare un piccolo topo, sperma che sembrava vivo, vitale e che non era geneticamente danneggiato", quello del danneggiamento genetico è una delle principali preoccupazioni del team che tenta ora il passo il salto della sperimentazione alla fase umana. “Dobbiamo essere sicuri che lo sperma non sia geneticamente danneggiato”, dicono dal team, visto che una delle proposte in campo sarebbe quella di utilizzare un topo come “ospite” per la crescita di sperma umano successivamente da estrarre: “Dovremmo dimostrare che non finiscano per esserci cellule di topo nello sperma estratto se vogliamo usare questa tecnica: e credo sia possibile”.
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