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Pillola dei 5 giorni dopo: ginecologi contro il test di gravidanza obbligatorio |
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Scritto da Martina Paolucci
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![]() La raccolta dei dati è opera di Datanalysis, su richiesta dell'Osservatorio Nazionale sulla salute della donna (O.N.Da): le statistiche parlano di un 90% dei ginecologi che intendono opporsi alle nuove indicazioni fornite dal CSS. Le nuove disposizioni, infatti, vincolerebbero le donne interessate all'assunzione della pillola a sottoporsi preventivamente a test di gravidanza che, nel caso risultasse positivo, limiterebbe la possibilità di prescrizione della pillola da parte del medico, in quanto ritenuta controindicata. ![]() Quanto alle motivazioni, i ginecologi sono chiari: l'imposizione del preventivo test di gravidanza risulta incompatibile con la tempestività necessaria all'assunzione del farmaco, obbligando le donne a rinunciare all'ultima possibilità di scegliere la strada dell'interruzione volontaria di gravidanza. La pillola dei 5 giorni dopo è già stata approvata anche dall'Autorità Farmacologica Europea, per cui è disponibile in 21 paesi europei oltre a Stati Uniti e Canada, dove è reperibile già da un anno. Il CSS ha temporeggiato due anni prima di approvare la commercializzazione del farmaco in Italia, ritendolo finalmente compatibile con la legge 194 sull'aborto. La pillola del 5 giorni dopo, infatti, non va confusa con la RU486, la pillola abortiva. La ElleOne impedisce all'embrione di annidarsi nell'utero, processo che si verifica solitamente il sesto o settimo giorno dopo il rapporto a rischio.
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