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Camminare velocemente per prevenire l'infarto |
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Scritto da Caterina Poni Martedì 17 Maggio 2011 10:00 | |||
Nuovi consigli per prevenire l'infarto giungono ora da uno studio italiano, dopo i tanti studi internazionali sull'argomento. La ricerca si chiama ICAROS (Italian survey on CArdiac Rehabilitation and Secondary prevention after cardiac revascularization), e offre indicazioni da parte di cardiologi riabilitativi a individui colpiti da infarto che stiano affrontando un percorso di riabilitazione. L'esperimento è stato condotto su 1440 pazienti e ha dimostrato che la pratica di attività fisica dopo l'infarto può ridurre del 25% la probabillità di un secondo attacco cardiaco.
I risultati sono stati presentati al congresso dell'Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), svoltosi a Firenze dall'11 al 14 maggio. Marino Scherrillo, il presidente dell'associazione, spiega come 30 minuti di camminata rapida, 4-5 volte alla settimana, sarebbero efficaci nella prevenzione dell'infarto. E perchè disdegnare una buona dose di attività fisica quando produce anche effetti positivi sulla capacità lavorativa e diminuisce la frequenza cardiaca, rinforzando il cuore. Tutti sanno che l'esercizio fisico è vitale e che se si sta bene fisicamente, ci si sente in forma anche mentalmente. In questo specifico caso, tutti i benefici garantiti da un'attività fisica minima ma costante (l'intensità della camminata dev'essere quella di un "ritardo all'appuntamento", esattamente come quando la mattina rincorrete il bus che sta per arrivare alla vostra fermata) migliorerebbero la salute fisica tanto da evitare un nuovo infarto per chi ne ha già sofferto. Addirittura, lo smaltimento dei grassi aiutato dalla corsetta può avere effetti antipertensivi e antidepressivi. E se nel corso della riabilitazione il paziente segue tutti i consigli dei medici - vale a dire una dieta equilibrata, cure adeguate, astensione dal fumo e attività fisica - i benefici dati dalla combinazione dei fattori risultano quadruplicati. Purtroppo i dati raccolti dall'ANMCO per lo studio BLITZ4 dimostrano la negligenza dei pazienti in riabilitazione che apportano solo alcune modifiche al proprio stile di vita, non in modo drastico come dovrebbero. Se il 75% dei pazienti smette di fumare, solo il 35% si impegna a camminare almeno 3 volte a settimana. E moltissimi non ristrutturano la propria dieta. Così dopo sei mesi dall'infarto solo un terzo dei pazienti ha la pressione arteriosa e il colesterolo nella norma. Di conseguenza, il 70% degli infartati viene ricoverato nuovamente entro un anno dal primo caso. A prevenire il nuovo ricovero potrebbe bastare un programma di riabilitazione cardiovascolare, ma ad oggi solo l'8% dei pazienti vi fa ricorso, nonostante possa avvenire senza ricovero ospedaliero, in day hospital o in ambito ambulatoriale. Insomma, camminare per tornare alla salute di un bambino!
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