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Una dieta ricca di aminoacidi aiuta la fertilità |
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Scritto da Angela Messina
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![]() I ricercatori spiegano che da tempo si sapeva che il recettore degli estrogeni era nel fegato, ma nessuno fino ad oggi aveva studiato a fondo il ruolo di questa molecola; studiando modelli animali però si è visto che il recettore nel fegato era più attivo che in qualsiasi altro organo, inclusi gli organi direttamente legati alla riproduzione. ![]() Lo studio è stato effettuato su un campione di topi ed è emerso che mettendo i topi a dieta ferrea, il fegato produceva meno ormoni e che i suoi recettori per gli estrogeni si spegnevano fino a bloccare il ciclo mestruale. Di contro nel momento in cui si introducevano più proteine nella dieta dell’animale (e quindi più aminoacidi), senza aumentare carboidrati o grassi, la produzione di ormoni veniva ripristinata e i topi tornavano fertili. Secondo i ricercatori, questi risultati possono contribuire a spiegare il meccanismo che regola la pubertà, alcune forme di amenorrea e forse anche i problemi di fertilità legati all’obesità. Mentre è nota da tempo la relazione tra infertilità e anoressia, altre forme di infertilità, la cui causa oggi non viene correttamente diagnosticata, potrebbero infatti essere collegate a diete troppo ricche di carboidrati e grassi. Inoltre, la conferma della centralità del recettore epatico degli estrogeni può aiutare la ricerca di nuovi farmaci, in grado di modulare l'attività della molecola solo nel fegato, consentendo di trovare nuove e più appropriate terapie per la menopausa. Fonte: Adnkronos
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