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Infertilità maschile: nella maggior parte dei casi la causa è genetica |
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Scritto da Maria Ida Longo Venerdì 26 Novembre 2010 09:00 | |||
L'infertilità interessa oltre il 15% delle coppie e nella metà dei casi la causa è nell'uomo, che presenta parametri seminali alterati, le cause possono essere varie, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un fattore genetico: questo è quello che emerge al XXVI Congresso della Società Italiana di Andrologia (Sia), in corso fino a sabato a Roma.
A livello "quantitativo", le anomalie del liquido seminale (azoospermia o oligozoospermia) non sempre sono segno di un alterata produzione degli spermatozoi ma nel 10% dei casi possono essere causate da fattori post-testicolari, ad esempio le ostruzioni delle vie urogenitali. Invece, per quanto riguarda le anomalie della spermatogenesi, queste possono derivare da fattori che agiscono direttamente a livello testicolare ma anche a livello pre-testicolare (ipogonadismo ipogonadotropo): in entrambi i casi che causano infertilità, sono state individuate delle cause genetiche. Sono circa 2mila i geni necessari per una normale produzione di spermatozoi: infatti, secondo gli andrologi, molte alterazioni della produzione degli spermatozoi, soprattutto quelle che ancora non hanno una causa, potrebbero avere una base genetica, proprio per questo motivo, gli specialisti ritengono che l'analisi dei cromosomi è un esame fondamentale non solo nei soggetti con azoospermia ma anche in quelli con oligospermia. Vincenzo Gentile, presidente SIA, spiega che con un test genetico si può effettuare una diagnosi precisa ed evitare il sommarsi dei difetti in sede di fecondazione assistita: inoltre, la ricerca è a buon punto per la produzione di spermatozoi in vitro partendo dalle staminali. Fonte: Asca
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