Carla Mari è una casalinga lombarda, 52 anni, e grazie ai medici dell'Ospedale di San Gerardo di Monza ora ha due mani nuove. A causa di una infezione, infatti, alla donna erano stai amputati, nel 2007, arti superiori ed inferiori.

È la prima volta in Italia che viene compiuto un intervento eccezionale come questo: il trapianto di entrambe le mani. Sono passati dieci anni da quando sempre qui, al San Gerardo di Monza, l'équipe di Marco Lanzetta compì il primo trapianto italiano di una mano. Oggi il gruppo di chirurghi coordinati da Massimo Del Bene, direttore dell'unità operativa di chirurgia plastica della mano e microchirurgia ricostruttiva, si è spinto oltre. Grazie anche a nuove tecniche antirigetto molto più avanzate, che utilizzano le cellule staminali dello stesso paziente.

Ha spiegato Del Bene che prima del trapianto sono state prelevate dalla paziente alcune cellule staminali che, dopo essere state espanse e congelate sono state utilizzate durante l’intervento.Questa tecnica, già consolidata a livello internazionale in simili casi, abbatte del 53% le possibilità di rigetto.

In sala operatoria insieme a Massimo Del Bene ci sono altri sei chirurghi e due anestesisti. Consapevole dei rischi prima di essere addormentata la paziente si rivolge ai medici e dice: "Sono qui per ricevere ma anche per dare".

Da 20 anni la donna è iscritta all'Aido, l'Associazione italiana donatori di organi. Con quelle parole avverte che se qualcosa non fosse andato per il verso giusto avrebbe voluto donare i suoi organi. L'intervento dura più di 6 ore. Tutto fila dritto.

La paziente, ricoverata ancora in rianimazione ma cosciente ed in buone condizioni di salute, ha ringraziato i medici che le hanno davvero cambiato la vita.

Fonte: IAMM