Un nuovo screening che tenga conto dei fattori genetici, ecco la proposta espressa ieri a Milano dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio nel corso di un simposio scientifico sulla salute femminile, organizzato dalla Fondazione Bracco.

Le strategie innovative in cantiere per l'attività di prevenzione dedicata alle donne comprendono percorsi di screening del tumore al seno personalizzati che terranno conto dei fattori genetici e ambientali e stabiliranno, sulla base di tre livelli, il rischio e quali esami è opportuno fare.

Il pensiero è rivolto quindi a strategie sempre più personalizzate che possano unire la mammografia ma anche l'ecografia ed eventualmente la risonanza magnetica in base ai fattori di rischio e dell'età.

Ci allontaniamo quindi dalla strategia unica attuata fino ad oggi, che è quella di effettuare una mammografia ogni due anni raggiunta una specifica fascia d'età.

I fattori di rischio, come età, genetica e familiarità verranno suddivisi in tre livelli: basso, intermedio ed alto.

La strategia pensata differenzia quindi lo screening in base al gruppo in cui la donna viene inserita.

Con la presenza di rischio alto si potrà fare una risonanza magnetica e un ecografia superati i 29 anni con controlli annuali.

Se il rischio è invece intermedio l'ecografia sarà programmata ogni anno dopo i 40 anni, mentre per il rischio basso la mammografia ogni due anni. Questa strategia dovrebbe portare ad una riduzione dei falsi negativi e quindi a una ulteriore riduzione della mortalità.

In aggiunta, secondo Fazio, si potrebbero incentivare le donne a sottoporsi ai controlli, affiancando il medico al tecnico che esegue l'esame per rassicurare e rendere più umano il percorso.

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