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Aids: a Milano 1 su 6 sotto i 14 anni ha rapporti e senza protezione |
Benessere - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Mercoledì 28 Aprile 2010 00:24 |
In occasione del concorso “Milancontrolaids” svoltosi a Palazzo Marino, alla presenza dell'assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, sono stati presentati i dati sull'infezione da Hiv che riguardano la Lombardia, in quanto un terzo dei casi italiani di Aids viene diagnosticato proprio in questa regione e la metà solo nella città di Milano.
La situazione è allarmante; dal 1996 al 2008 la percentuale di persone che scoprono troppo tardi di essere state infettate è triplicata e sempre più spesso non si tratta di soggetti cosiddetti a rischio, ma di persone eterosessuali di tutte le età. Purtroppo a farne maggiormente le spese sono i giovanissimi, che come dichiara l’Assessore Landi non hanno coscienza del rischio che corrono e vivono il sesso come una sfida, un gioco o una dimostrazione di maturità anticipata dalle conseguenze molto tragiche.
Secondo un sondaggio della SIGO (Societa' Italiana Ginecologia e Ostetricia), una ragazza su 6 ha già avuto un rapporto sessuale già a 14 anni e senza usare il profilattico. La percentuale delle adolescenti che sceglie un rapporto non protetto è del 37% e del 20% quella di coloro che ricorrono al coito interrotto. I dati rivelano anche che, la prima volta, per 6 ragazze su 10, avviene fra i 15 e i 18 anni, ma il fidanzato si rivela solo un partner occasionale che spesso non dura più dell'anno scolastico e il 43% delle intervistate, dopo il primo ha già avuto altri 4 partner. Da questi dati, secondo Landi, si può vedere che in Italia c’è un grosso problema di informazione sulla prevenzione del virus Hiv, soprattutto nelle scuole, dove spesso i giovani si ritagliano un'alcova nei locali del proprio istituto scolastico. In conclusione l’assessore ha evidenziato il fenomeno che lui non esita a definire micro-prostituzione, ovvero comportamenti sessuali impropri, che all'affettività e all'incontro sostituiscono il commercio del corpo per ottenere piccoli favori, denaro e oggetti griffati di culto. L’appello quindi di Landi è stato quello di proseguire nell’impegno istituzionale a diffondere un'informazione capillare tra i giovani e a fornire adeguati strumenti di comprensione ai genitori, agli insegnanti e agli educatori. Fonte: AGI |
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