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L'influenza si sconfigge dormendo |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 14 Gennaio 2015 14:23 |
Il modo migliore per guarire dall'influenza è dormire: in assenza dei meccanismi che promuovono quell'aumento del sonno che aiuta a combattere le infezioni virali, i sintomi della malattia si fanno più gravi e i casi letali sono più frequenti.
Questo è ciò che succede nel caso dei topi alle prese con il virus H1N1 (famoso per essere associato all'influenza suina del 2009), in uno studio pubblicato su "Brain, Behavior, and Immunity", i ricercatori della Washington State University di Spokane (Stati Uniti) hanno scoperto che in questi animali l'assenza di una proteina cerebrale che induce l'aumento del sonno (AcPb) fa dormire di meno, altera i ritmi circadiani, porta a sintomi più gravi e aumenta il rischio di morire a causa dell'infezione.
L'influenza è una malattia polmonare e i decessi sono probabilmente dovuti all'accumulo di fluidi nei polmoni, come ha spiegato James Krueger, coordinatore dello studio, ma adesso, scopriamo che senza AcPb nel cervello il virus è ancora più letale. Gli esperimenti condotti hanno dimostrato che il microbo raggiunge anche il cervello, dove scatena una reazione infiammatoria che coinvolge AcPb e l'interleuchina-1, una delle molecole coinvolte nello sviluppo dei sintomi dell'influenza.
Questa reazione, spiega Krueger, fa aumentare il sonno che aiuta l'organismo a far fronte a un'infezione. Questi nuovi dettagli dei meccanismi che portano a guarire dall'influenza aprono la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti per guarire dall'infezione.
Secondo Krueger un giorno si potrebbe arrivare ad avere a disposizione spray nasali che stimolino la produzione di AcPb.
Altri possibili trattamenti potrebbero avere come bersaglio l'attività di un'altra molecola associata al complesso AcPb-interleuchina-1, il Ghrh (Growth hormone releasing hormone).
Studi condotti in passato hanno dimostrato che questa molecola ha un ruolo chiave nell'aumento del sonno indotto dall'influenza, per questo secondo Krueger potrebbe offrire un altro potenziale approccio clinico al trattamento dell'influenza o di altre malattie scatenate dai microbi.
I vaccini contro l’influenza che attualmente usiamo funzionano solo per la metà dei ceppi virali e, una volta contratta l’infezione virale, i medici possono solo raccomandare di rimanere a riposo, mantenersi al caldo ed usare farmaci antinfiammatori, come ad esempio l'ibuprofene, per abbassare le alte temperature e alleviare i dolori.
Quando le condizioni sintomatologiche sono un più gravi si possono dare farmaci antivirali, ma il loro effetto è di poco o nessun aiuto.
Già da alcuni anni, molti studi stanno dimostrando che il sonno ha la funzione molto importante di detossificazione cioè di eliminare le tossine prodotte di giorno.
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