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Calcoli renali, quali cibi sono da evitare? |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Mercoledì 12 Novembre 2014 13:52 |
L'American College of Physicians ha pubblicato le nuove linee guida sulla prevenzione dei calcoli renali, indicando anche quale cibi evitare per evitarne l'insorgenza.
La calcolosi renale o nefrolitiasi è una condizione clinica caratterizzata dalla formazione di precipitati nel rene, se è formata da cristalli di dimensioni molto ridotte (simili a granelli di sabbia), prende il nome di renella, ed è formata soprattutto da urati e fosfati. In base alla loro composizione chimica si distinguono diversi tipi di calcoli, ognuno dei quali richiede un trattamento specifico.
La calcolosi è una delle patologie più diffuse in Italia, in tanti ne soffrono ed è una delle patologie più dolorose che colpiscono gli esseri umani. I calcoli renali sono una delle malattie più vecchie al mondo, secondo alcune ricerche il primo paziente che ha sofferto di questa patologia risale addirittura a 7 mila anni fa.
Le nuove linee guida sono state redatte sulla base di esperienze cliniche quarantennali pubblicate fino ad oggi, sulla rivista "Annals of Internal Medicine".
Si invitano le persone che hanno avuto un calcolo renale ad aumentare il consumo di liquidi: per prevenire la formazione di un calcolo renale bisogna produrre due litri di urina al giorno, questo può diminuire la recidiva di almeno la metà, senza effetti collaterali.
Nel caso l’operazione riuscisse complessa, l'American college of Physicians raccomanda l'aggiunta di un farmaco con un diuretico tiazidico, il citrato, o l'allopurinolo.
Gli esperti dichiarano che le persone che già bevono la quantità raccomandata di liquidi, o quelle per le quali una maggiore assunzione di liquidi è controindicata, non dovrebbero aumentarne la quantità.
Contro i calcoli, l'ACP ha chiarito che non c’è nessuna differenza tra l'uso dell'acqua del rubinetto rispetto ad una qualunque determinata marca di acqua minerale.
I calcoli renali colpiscono almeno una volta nella vita il 13% degli uomini e il 7% delle donne, è molto facile che nell’arco di cinque anni, nel paziente che è stato colpito da calcoli renali, la patologia si ripresenti.
I calcoli renali sono diagnosticabili con una semplice radiografia alle vie urinarie e sono circa 4 pazienti su 100 ad esserne colpiti.
Gli uomini sono più colpiti dai calcoli renali perché sono soggetti a infezioni alla prostata, hanno inoltre meno citrato presente nell’urine rispetto alle donne.
Molto importante è l'alimentazione, gli autori delle linee guida raccomandano per prevenire il problema, una dieta specifica per contrastare la formazione di calcoli renali, ed hanno elaborato una "black list" di alimenti da evitare.
La lista nera ossia i cibi da evitare sono: la carne, nocciole, spinaci, tè, rabarbaro, cioccolato, fragole, crusca di frumento, kiwi, bevande gassate (escluse quelle a base di frutta e con acido citrico).
Meglio però ridurre il consumo di bevande analcoliche acidificate attraverso l'aggiunta di acido fosforico (come la cola).
Mantenere l'assunzione di calcio della norma e ridurre quella di proteine di origine animale, di purine (molecole abbondanti, ad esempio, nelle acciughe, nel sugo di carne, nelle frattaglie, nelle cozze e nelle sardine) e di fonti di ossalato, ad esempio il cioccolato, la barbabietola, le noci, il rabarbaro, gli spinaci, le fragole, il tè e la crusca di grano.
In questo, come in molti altri, l'alimentazione è la chiave della prevenzione.
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