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Bere troppi succhi di frutta aumenta la pressione arteriosa |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 14 Ottobre 2014 15:13 |
Bisogna tenere sotto controllo il consumo dei succhi di frutta industriali: i loro zuccheri creano dei problemi cardio vascolari al nostro organismo.
A lanciare l’avviso sui succhi di frutta industriali è un gruppo di ricercatori della Swinburne University of Technology, dai risultati dello studio, pubblicati sulla rivista “Appetite”, si evince che le bevande dolci assunte con una certa continuità possano aumentare in maniera significativa la pressione arteriosa centrale.
Gli scienziati hanno scoperto che i soggetti analizzati che avevano sorbito un bicchiere giornaliero di succo avevano riportato significativamente più alta la pressione arteriosa centrale. Questa corrisponde alla pressione nell’aorta, la grande arteria in cui il cuore pompa ossigeno-ricca di sangue per diffondersi in tutto il corpo.
Le bevande zuccherine, di natura industriale, possono aumentare il rischio di infarto, di angina e anche un certo decadimento delle capacità cognitive.
I risultati, come spiega il dottor Pase del team, suggeriscono che l'uso quotidiano di succo di frutta può aumentare la pressione sanguigna centrale, che è associata con il rischio di malattie cardiovascolari e deterioramento cognitivo.
I risultati sorprendono perchè esiste la convinzione comune che il succo di frutta sia un prodotto sano, sebbene i succhi possono avere vitamine essenziali, contengono anche elevate quantità di zucchero, con fibra trascurabile.
Ad esempio, il succo d’arancia industriale attualmente sul mercato è mediamente zuccherato come le tipiche bevande da party: un bric da 250 ml contiene oltre 100 calorie e/o mediamente sette cucchiaini di zucchero, un rischio per la salute, se si considera che l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda di non superare i sei cucchiaini di zucchero al giorno.
Il consiglio, dunque, è di bere con moderazione e stare sempre attenti ai valori nutrizionali all’esterno delle confezioni.
Grazie a un recente studio sembra si salvi almeno il succo d’ananas, che sembra possa essere utilizzato al posto del liquido di contrasto per le risonanze magnetiche.
Secondo una ricerca condotta in Danimarca dall'Università di Copenaghen , è stato riscontrato, in 42 succhi di frutta prodotte da 16 case diverse, la presenza notevole di antimonio una sostanza altamente tossica per dosi 17 volte superiori a i limiti legali consentiti in Europa.
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