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Antibiotici? No grazie, meglio il miele |
Benessere - Articoli |
Scritto da Maria Ida Longo Venerdì 12 Settembre 2014 15:15 |
Da uno studio effettuato in Svezia, precisamente all'Università di Lund è emerso che il miele fresco, per essere più precisi quello grezzo prelevato direttamente dall'alveare, agisce nell'organismo umano come un potentissimo antibiotico, in grado di debellare anche le infezioni peggiori come quella da Safilococco Aureo, che è causa di parecchie patologie infettive molto importanti.
Questa sensazionale scoperta potrebbe aiutare a combattere un fenomeno diffuso ormai in buona parte della cultura occidentale, Italia compresa, ovvero l'antibiotico resistenza: in parole povere il corpo umano, ormai assuefatto dalle sempre più frequenti dosi di antibiotici non risponde più a nessuna terapia che preveda l'assunzione di questo tipo di farmaco.
Vediamo nel dettaglio come le operose api riescono a trasformare il miele in "medicina". Questi simpatici insetti hanno il compito di succhiare il nettare dai fiori e trasportarlo nell'alveare in uno dei due stomaci del quale sono dotati, depositandolo nelle piccole celle che lo compongono.
Durante questo processo si conservano dei composti microbici attivi come il perossido di idrogeno, acidi grassi e altri composti anestetici efficaci come antibiotici: gli scienziati svedesi hanno quindi analizzato i batteri buoni presenti nello stomaco delle api aggiungendo 13 batteri lattici.
Questo mix ha formato dei superbatteri capaci di neutralizzare pericolose minacce per il nostro organismo. Ricordiamoci però che il miele usato è stato quello vivo e non quello che comunemente si acquista nei negozi che, avendo subito un procedimento di lavorazione, risulta essere privo dei batteri buoni prodotti dallo stomaco delle api.
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