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Meditazione per sconfiggere ansia e depressione |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Venerdì 10 Gennaio 2014 15:07 |
In Italia soffrono di ansia e depressione circa 5 milioni, quasi 3 milioni convivono ogni giorni con attacchi di panico e picchi di stress.
Questo “mal di vivere” viene spesso sottovalutato, può essere curato con antidepressivi e terapie farmacologiche, ma può procurare sollievo la meditazione e ha affrontato l'argomento uno studio realizzato dal Madhav Goyal, professore della Facoltà di Medicina della Johns Hopkins University.
Goyal ha dimostrato l’efficacia della meditazione come cura contro i sintomi di ansia e depressione, oltre che di insonnia e fibromialgia. La “Mindfulness” o meditazione consapevole è stata presa in esame in questa ricerca, una pratica di origine buddista che si concentra sul controllo della respirazione e del flusso dei pensieri. In quedsto tipo di meditazione, si inizia concentrandosi sul proprio respiro, dopo di che, quando mente e corpo cominciano a divagare, si focalizza per un po’ l’attenzione e si tenta di dare un nome al proprio pensiero, alla propria emozione, tentando di riconoscerla.
Infine, si ritorna al respiro. E si continua così per diverso tempo fino a che la persona, con il tempo, non impara a mantenere costantemente l’attenzione sul respiro. La ricerca ha coinvolto più di 3.500 pazienti affetti da ansia e depressione, ai quali è stato chiesto di praticare per circa 30-40 minuti la meditazione per otto settimane.
Alla fine del periodo sono stati registrati risultati positivi rispetto agli altri pazienti. La meditazione non sarà la cura definitiva per questo malessere, ma si può sperare che alle persone che ne soffrono possano trovare dei benefici e un momento di sollievo.
Goyal, spiega che per la depressione, hanno rilevato approssimativamente un miglioramento del 10-20% nei sintomi depressivi in confronto con i gruppi placebo. Questo effetto è simile a quello degli antidepressivi su popolazioni simili.
Il ricercatore ha spiegato che non c’erano altrettanti studi incentrati sul dolore cronico, perciò non si sa per quale genere di dolore può essere utile questo tipo di meditazione. Nel caso di altre problematiche i benefici sono parsi decisamente meno significativi e per molte altre addirittura nulli.
L’assenza di effetti collaterali spinge Goyal ad affermare che è possibile abbinare la meditazione ai trattamenti tradizionali senza nessun pericolo. L’autore non esclude nemmeno che in alcuni casi i benefici potrebbero mancare a causa di una pratica meditativa non adeguata.
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