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Aumentano i casi di ictus tra i giovani: tra le cause c'è l'abuso di sostanze stupefacenti |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Martedì 05 Novembre 2013 09:55 |
L'ictus è in aumento anche tra i giovani: fra gli under 45 si registrano annualmente 10-15 casi ogni 100 mila abitanti, il 15% di tutti gli ictus colpisce soggetti in età giovanile.
Dalla fine anni '90 al 2005 è stato registrato un +10-15% dei casi di ictus fra i giovani, mentre risultano in diminuzione fra gli anziani, come spiega Alessandro Pezzini, ricercatore in neurologia all’Università degli Studi di Brescia.
Pezzini è anche coordinatore del progetto Ipsys (Italian project on stroke in young adults) a margine del 44esimo Congresso della Società italiana di neurologia (Sin). Una delle ipotesi per questo aumento di ischemie cerebrali fra i giovani è la presenza di fattori di rischio emergenti, in particolare, una delle ipotesi è che possa esserci un collegamento, fra le altre cose, con l’abuso di sostanze stupefacenti.
Il progetto Ipsys, coordinato dalla Clinica neurologica dell’università di Brescia, ha reclutato 1.867 soggetti colpiti da primo ictus cerebrale ischemico tra i 18 e i 45 anni, nel periodo compreso fra il 2000 e il 2012.
Sono stati seguiti successivamente per un follow up medio di circa 46 mesi e durante questo periodo sono stati documentati 163 eventi ricorrenti, pari a un rischio cumulativo del 14,7% a 10 anni dall’evento indice (14% per ischemia cerebrale, 0,7% per infarto miocardico e/o altro evento trombotico).
Il registro Ipsys costituisce ad oggi la più ampia serie di pazienti colpiti da primo ictus cerebrale tra i 18 e i 45 anni disponibile in letteratura scientifica.
Gli scienziati hanno identificato i fattori in grado di aumentare il rischio di sviluppare nuovi eventi trombotici dopo un primo ictus ischemico, e hanno attribuito a ciascun fattore un punteggio per ottenere uno score in grado di quantificare il rischio.
Tra gli altri fattori che aumentano il rischio di ictus c’è la presenza di emicrania con aura, l’essere portatore di anticorpi anti-fosfolipidi e l’interruzione della terapia di prevenzione secondaria (con antiaggreganti piastrinici e/o antipertensivi) dopo l’evento.
L'ictus giovanile riguarda soggetti con età minore di 45-50 anni e pur essendo una malattia ritenuta tipica dell’età anziana, può colpire i giovani e talora anche i bambini.
In italia si verificano ogni anno 196.000 nuovi ictus, di questi circa 4.200 colpiscono soggetti con età inferiore a 45 anni e 6.200 soggetti di età compresa fra 45 e 55 anni.
Trattandosi di soggetti in età lavorativa le conseguenze in ambito familiare e sociale sono rilevanti, i fattori di rischio e le cause dell’ictus nel bambino e del giovane sono in parte differenti rispetto alle altre epoche della vita e sono spesso imputabili a patologie vascolari diverse dalla arteriosclerosi, incluse nelle cosiddette "cause rare” di ictus, oppure a patologie cardiache che possono dare origine ad emboli che occludono poi le arterie cerebrali.
Tra le cause rare tipiche dell’età giovanile ci sono l’abuso di droghe e di alcool, i tipici fattori che predispongono all’ictus e alle altre malattie vascolari (fumo di sigaretta, obesità, sedentarietà, errata alimentazione, ipertensione arteriosa, alterazioni dei grassi nel sangue, diabete) possono manifestarsi e danneggiare le arterie fin dall’età giovanile, in un età in cui spesso vengono poco valorizzati o non diagnosticati.
Occorre che vengano messe in atto delle campagne di sensibilizzazione della popolazione educando i bambini e i giovani fin dall’età scolare a non assumere, o modificare, errate abitudini e stili di vita.
Le donne hanno fino alla menopausa, un rischio di ictus minore rispetto all’uomo a causa dell’effetto protettivo degli ormoni sessuali femminili.
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