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Impastare il pane per combattere la depressione |
Benessere - Articoli |
Scritto da Letizia Perugia Lunedì 04 Novembre 2013 15:38 |
Impastare il pane per creare pagnotte e baguette può essere una terapia per aiutare chi soffre di depressione o ha problemi di salute mentale: l'idea arriva dal Regno Unito e ha origine dal racconto di John Whaite, vincitore lo scorso anno della Great British Bake Off, un reality televisivo della rete Bbc dedicato ai panificatori amatoriali, al quotidiano "The Indipendent".
Whaite ha spiegato di aver sofferto di una depressione paralizzante e che per lui fare il pane ha avuto lo stesso effetto del Prozac, ma senza prendere la pillola, questa dichiarazione ha aperto la strada a questo fenomeno nel Regno Unito. Fare il pane, oltre a impegnare la testa su un lavoro “altro da sé”, permette di discutere e di conoscere persone e dunque aiuta a riaprirsi al mondo.
Il panetterie è stato sommerso dai messaggi di persone che volevano contattarlo per discutere su in che modo fare il pane aiuti nella malattia mentale e ora sono decine in tutto il Paese le associazioni e i forni che offrono corsi di panificazione per gli adulti che convivono con la depressione. Si moltiplicano i gruppi che praticano questa arte nel nome del relax, della spensieratezza e dunque dell’abbandono dei pensieri tristi e cupi. La depressione è la malattia del secolo, definita il “cancro dell’anima” e ha un unico percorso, quello volto verso il proprio io.
Questa forma di malattia mentale concentra l’attenzione su se stessi e porta ad annullarsi in se stessi e nel proprio dolore ed ecco perché per vincerla occorre “uscire”, fare qualcosa. A Londra esiste una Better Health Bakery, un forno “della miglior salute” che aiuta i malati mentali o le persone depresse a riprendere i contatti col mondo in questo modo.
Anche Aberdeen e Manchester si sono organizzate tramite cooperative che funzionano molto bene. Il disturbo depressivo maggiore è una patologia o disturbo dell'umore, caratterizzata da episodi di umore depresso accompagnati da una bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività normalmente piacevoli (anedonia).
Il disturbo depressivo maggiore è una malattia invalidante che colpisce negativamente la vita familiare, lavorativa e lo studio della persona colpita, le abitudini riguardo al sonno e al mangiare e la salute generale.
La diagnosi si basa sulle esperienze auto-riferite dal paziente, sul comportamento riportato da parenti o amici e un esame dello stato mentale.
Non esiste un test di laboratorio per la sua diagnosi e il momento più comune di esordio è tra i 20 e i 30 anni, con un picco tra i 30 e i 40 anni. I pazienti sono trattati con farmaci antidepressivi e spesso anche con la psicoterapia.
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